PALERMO. «Non saranno licenziate le 25 unità lavorative che, a fine agosto, la Diaverum Italia, azienda nazionale che opera nel settore delle dialisi, aveva posto in esubero con l’avvio della relativa procedura».
Lo fa sapere Carmelo Urzì (nella foto), vicesegretario regionale della Ugl Sanità, aggiungendo: «Salvi, dunque, gli 8 dipendenti dei centri di Catania, i 5 di Trapani, i 4 di Agrigento, i 3 e i 2 rispettivamente di Enna e Caltanissetta, oltre ad un lavoratore a testa per gli ambulatori di Palermo e Messina ed un impiegato amministrativo a carattere regionale».
La trattativa si è conclusa nella sede Centro per l’impiego di Catania. «Siamo soddisfatti perchè la multinazionale leader nel settore ha accolto le nostre proposte, a salvaguardia dei posti di lavoro- spiega Urzì- I dipendenti che hanno già manifestato la volontà di accedere ad un’incentivazione per lasciare consensualmente la Diaverum, avranno un arco di tempo congruo per organizzarsi, mentre per le rimanenti unità si è trovato un accordo su una riduzione oraria indolore e su trasferimenti di sede praticabili».
Urzì sottolinea: «Vogliamo però accendere nuovamente i riflettori su una questione fondamentale per il mantenimento dei livelli occupazionali nei centri dialisi. È paradossale, infatti, che in un momento storico in cui la richiesta di prestazioni aumenta costantemente, una grande società come la Diaverum, ad esempio, nei suoi 18 centri in Sicilia tra il 2015 e il 2017 ha lamentato un calo degli utenti di circa il 16% rispetto al 2014, con un decremento del numero dei trattamenti dai 7.606 del gennaio 2015 ai 6.539 del dicembre 2017. Altri centri, invece, sono spesso in overbooking».
Il sindacalista aggiunge: «Per questo la Diaverum, durante il tavolo di confronto ha manifestato la volontà di andare via dalla nostra isola, nel caso in cui questo squilibrio numerico dovesse rimanere. Ci rivolgiamo quindi, ancora una volta, all’assessorato regionale affinchè possa predisporre un meticoloso monitoraggio delle assegnazioni dei pazienti da parte delle Aziende sanitarie provinciali, perchè non è tollerabile che ci sono strutture dove vengono inviati più utenti ed altre che ne ricevono meno e si trovano poi loro malgrado a dover licenziare per poca produttività».
«Siamo certi- conclude Urzì- che l’assessore Razza sarà anche questa volta attento agli interessi dei lavoratori di questo settore ed alla tutela di centinaia posti di lavoro nelle nostre città siciliane».