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“Caso Papardo”, al via un confronto tra direzione e assessorato

Il tema della bocciatura del piano triennale è stato discusso durante una seduta della Commissione Sanità dell'Ars

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PALERMO. Dopo la seduta della Commissione Sanità dell’Ars avvenuta stamattina, l’assessorato alla Salute ha aperto un confronto che finora è mancato con la direzione strategica dell’ospedale “Papardo” di Messina per potere calcolare i numeri sulla base dei quali viene stilato il piano triennale delle strutture ospedaliere. «L’audizione in commissione Ars, da me fortemente voluta, del dirigente generale dell’Assessorato alla Salute Mario La Rocca, del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo Mario Paino e delle organizzazioni sindacali per discutere sul taglio di 8 milioni di euro alle risorse regionali destinate al nosocomio dell’Ospedale Papardo è stata molto proficua. Dopo un confronto a tratti anche aspro è arrivati ad un’apertura importantissima da parte dell’Assessorato alla Salute: abbiamo infatti ottenuto la convocazione di un tavolo tra l’Assessorato ed i vertici dell’Ospedale Papardo» ha dichiarato il deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca, a conclusione della seduta della commissione.

Il problema nasce dal fatto che l’assessorato ha bocciato il piano triennale presentato dall’azienda ospedaliera messinese in quanto ritiene di aver dato 7 milioni in più al “Papardo” rispetto al suo fabbisogno, è chiaro quindi che la direzione strategica deve giustificare ciò che non quadra con numeri alla mano.

«In pratica, bisogna capire quanti posti letto ha il Papardo e di quanto personale ha bisogno, in base alla strategia complessiva regionale. A quanto pare, la pianta organica presentata dal Papardo parte dal 2017, ovvero quando ancora il Piemone non era passato all’IRCSS Neurolesi, facendo quindi riferimento a posti letto e alla dotazione economica precedete – precisa il deputato di DiventeràBellissima, Pino Galluzzo– In realtà bisogna partire dal 2019 per capire qual è la situazione, d’altronde la matematica non è un’opinione. Bisogna calcolare quanti posti letto ha il Papardo, quanti soldi servono per attivarli tutti e se quelli assegnati bastano. Secondo la direzione strategica i fondi non sono sufficienti, per l’assessorato invece bastano, ci vuole quindi un confronto diretto tra chi stabilisce i tetti di spesa e chi crea il programma di investimento».

«La critica che viene mossa al Papardo- continuano De Luca e Valentina Zafarana in un comunicato stampa- è di non aver speso interamente le risorse che aveva a disposizione,  ma questa è una responsabilità che va ascritta interamente al direttore generale e non alla struttura. L’Assessorato alla Salute dovrebbe verificare l’operato della dirigenza del Papardo invece di tagliare le risorse, segnandone negativamente il futuro. L’Ospedale Papardo non si tocca. La salute dei cittadini viene prima di tutto e non dobbiamo permettere che venga smantellato uno dei presidi sanitari più importanti della nostra città».

«Noi ci auguriamo che attraverso questo confronto si arrivi all’identificazione esatta di questi fabbisogni reali del Papardo, affinché svolga la funzione che è stato chiamato a svolgere cioè un DEA di I livello, punto di riferimento della città e della provincia, soprattutto per alcune branche specifiche che vengono portate avanti solo al Papardo, ma vogliamo anche capire su quali di esse punta perché non si evince da certi ragionamenti, si è fatto un gran polverone ma la direzione strategica non ha mai chiesto un confronto con l’assessorato- conclude Galluzzo– Ritengo infine che sia necessario attendere questo incontro per poter capire meglio qual è il futuro del Papardo, uno polo sanitario strategico di cui Messina non può fare a meno».

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