Dal palazzo

La protesta

Carenze e criticità nelle carceri siciliani, sindacati sul piede di guerra

Fp Cgil, Fns Cisl, Uilpa PolPen, Osapp e Sapp: «Il problema non è solo la carenza di medici e psicologi o un ipotetico sovraffollamento. Ci sono pure carenze di organico e strutturali».

Tempo di lettura: 2 minuti

«La politica delle parole e delle passerelle ha fatto perdere il controllo dello Stato nelle carceri siciliane». La denuncia arriva da Fp Cgil, Fns Cisl, Uilpa PolPen, Osapp e Sappe. I sindacati sono sul piede di guerra e avvertono: siamo pronti a fare lo sciopero della fame.

«Probabilmente- affermano i segretari regionali delle rispettive sigle, Concetta Basile, Domenico Ballotta, Daniele Marino, Dario Quattrocchi e Calogero Navarra– è stato facile fare promesse invece di occuparsi seriamente delle carceri, considerato che giornalmente la polizia penitenziaria combatte una vera e propria guerra fra aggressioni, violenze, morti, tentativi di impiccagioni, salvataggi, rinvenimento di droga e telefonini. E per di più, oggi, affiora paurosamente la minaccia dei droni, che potrebbero consentire l’introduzione di armi dentro le nostre fragili prigioni».

«È inutile che qualcuno- tuonano i leader dei sindacati della Polizia Penitenziaria- vuole indirizzare il problema solo sulla carenza di medici e psicologi o su un ipotetico sovraffollamento, cercando maldestramente di distrarre l’attenzione sulla vera questione che attanaglia le carceri in Sicilia, cioè la mancanza di sicurezza. La mancanza di ordine e regole, visto il saccheggio che registriamo ogni giorno, sta cancellando qualsiasi ipotesi di rendere le carceri luoghi di recupero per detenuti, divenendo gli stessi, ahinoi, prosieguo dell’attività delinquenziale e criminale».

«Le discutibili scelte politiche- insistono i sindacalisti- in Sicilia hanno causato carenze di figure professionali, con 1.000 poliziotti penitenziari in meno in organico e personale vicino ai 60 anni di età, mancanza di direttori, chiusura degli Opg e l’insufficienza di posti Rems, con l’aggravante di avere investito tutto sul trattamento. Visti i risultati, possiamo dire che questo metodo ha pienamente fallito trascinando la polizia penitenziaria nel baratro. A tutto questo si aggiungono le carenze strutturali degli edifici, con carceri colabrodo».

«Per salvare l’onore, la dignità, l’autorità e l’autorevolezza della Polizia Penitenziaria, siamo pronti a programmare uno sciopero della fame ad oltranza- concludono Basile di Fp Cgil, Ballotta di Fns Cisl, Marino di Uilpa PolPen, Quattrocchi di Osapp e Navarra di Sappe- siamo stanchi di subire un sistema penitenziario improntato sulla ingovernabilità e sulla delegittimazione delle regole accompagnato dalla contestuale consegna della governance delle carceri in mano ai detenuti».

Contribuisci alla notizia
Invia una foto o un video
Scrivi alla redazione




    1


    Immagine non superiore a 5Mb (Formati permessi: JPG, JPEG, PNG)Video non superiore a 10Mb (Formati permessi: MP4, MOV, M4V)


    Informativa sul trattamento dei dati personali

    Con la presente informativa sul trattamento dei dati personali, redatta ai sensi del Regolamento UE 679/2016, InSanitas, in qualità di autonomo titolare del trattamento, La informa che tratterà i dati personali da Lei forniti unicamente per rispondere al messaggio da Lei inviato. La informiamo che può trovare ogni altra ulteriore informazione relativa al trattamento dei Suoi dati nella Privacy Policy del presente sito web.

    Contenuti sponsorizzati

    Leggi anche