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Botta e risposta

Carenza di personale e disservizi negli ospedali agrigentini? Il dg Ficarra replica al sindacato Cimo

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Dopo l’atto di accusa del sindacato Cimo sulla carenza di personale negli ospedali di Agrigento e provincia (leggi qui), ora arriva la replica di Salvatore Lucio Ficarra (nella foto), direttore generale dell’Asp.

«In riscontro alla problematica sollevata dalla Segreteria del Cimo, il sindacato dei medici, non può non rilevarsi come la stessa Segreteria pecchi di macro ignoranza nella valutazione degli adempimenti ed in merito all’adozione degli atti compiute dall’amministrazione Asp», afferma il manager in una nota inviata ad Insanitas, aggiungendo: «È di pubblica e nota conoscenza che la carenza di personale medico negli ospedali, ancorché costituisca una criticità su scala regionale, non può essere attribuita a mancate assunzioni da parte dell’Asp di Agrigento. Per ovviare al blocco generale delle procedure concorsuali a tempo indeterminato, il management aziendale, per il tramite dell’Area gestione personale, ha diramato numerosi bandi per incarichi a tempo determinato che, spesso, sono andati deserti oppure, in alcuni casi, hanno registrato la rinuncia da parte dei neoincaricati»

Poi Ficarra aggiunge: «Proprio nel reclutamento di nuovo personale incaricato e nella stabilizzazione degli organici in servizio, l’Asp di Agrigento è, ad oggi, fra le aziende più attive sul panorama siciliano. Alla luce di quanto detto è probabilmente da ritenere che le critiche mosse dal CIMO siano da ricondurre al diniego, da parte di questa Direzione, a concedere un incarico di consulenza ad un simpatizzante della dottoressa Vaccaro (referente CIMO) e l’aver altresì segnalato alla stessa che l’autoproclamarsi e firmarsi indebitamente ‘RLS’ aziendale, ossia responsabile per la sicurezza dei lavoratori, forse nell’intento di ottenere ingiustificati vantaggi, costituisca elemento di probabile rilevanza penale».

«In ultimo- conclude il direttore Ficarra- vorrei sottolineare che le numerose azioni del Cimo, i  cui iscritti in azienda sono meno di cinquanta, portate avanti dalla dottoressa Vaccaro sono oggi oggetto di una valutazione da parte del nostro settore legale per la segnalazione all’Autorità competente in merito al procurato allarme che suscitano tra la popolazione agrigentina».

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