Dal palazzo

La risposta a 22 associazioni di pazienti cardiopatici

Cardiochirurgia pediatrica, Gucciardi dice “no” all’ipotesi Ismett: «Come previsto la sede sarà al Di Cristina»

La risposta dell'assessore regionale alla Salute a 22 associazioni di pazienti cardiopatici, favorevoli invece a collocarla all'interno dell'Istituto mediterraneo per i Trapianti.

Tempo di lettura: 3 minuti

PALERMO. Una vignetta ironica e significativa per far comprendere quanto sia necessario e urgente curarsi a Palermo. L’idea è stata di Fabrizio Artale (nella foto), presidente dell’associazione “Movimento per la Salute dei giovani”, che insieme alle 22 associazioni di pazienti cardiopatici, lotta quotidianamente per far si che si crei la Cardiochirurgia Pediatrica a Palermo in un Centro di Alta Eccellenza.

Secondo quanto affermano, «ciò può essere fatto solo all’Ismett che ha tutte le caratteristiche e le strumentazioni idonee per questa delicatissima attività». A dichiararlo sono le 22 associazioni di pazienti cardiopatici, firmatari di una lettera indirizzata all’assessore alla salute Baldo Gucciardi. Chiedono che venga fatto urgentemente un progetto sulle attività di cardiochirurgia pediatrica dall’Ismett, in considerazione del fatto che a maggio aprirà la nuova ala pediatrica di questo importante istituto.

«Recentemente- dichiara Luciano Maria D’Angelo, presidente del Centro aiuto alla vita di Palermo- abbiamo più volte cercato di contattare l’assessore Gucciardi per far riaprire la Cardiochirurgia pediatrica all’Ismett e non all’interno del Civico di Palermo. Il precedente assessore, Massimo Russo, con comunicazioni pubbliche aveva dichiarato che il Civico non era idoneo all’attività in questione. Non riusciamo a comprendere come sia possibile che non venga considerato il “Progetto Cuore”, attivo da molti anni presso l’Irccs/Ismett e che ha ottenuto risultati apprezzati dalla comunità scientifica internazionale».

«Tra l’altro, al Civico, per attivare la cardiochirurgia pediatrica- conclude D’Angelo- i costi sarebbero enormi, sia per la ristrutturazione integrale dei locali sia per quel l’acquisto o l’affitto di attrezzature di alta tecnologia come la sala operatoria, la sala ibrida, la sala di emodinamica o la terapia intensiva. Oltre alla necessità di ricostruire totalmente una equipe di personale specializzato».

«Lettere ne ricevo tantissime, così come le email e magari mi è sfuggita – dichiara Baldo Gucciardi– Non ho nessun problema ad incontrare tutte le associazioni e far comprendere loro perché la Cardiochirurgia pediatrica verrà attivata al Civico di Palermo, nello specifico al Di Cristina, che ha una struttura idonea, le attrezzature adatte e all’avanguardia. Inoltre, voglio sottolineare che la terapia intensiva ospedaliera pediatrica del Di Cristina è la più importante di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Quindi- conclude l’assessore- abbiamo indetto un concorso per il primario di cardiochirurgia e per il personale. Quando si concluderanno tutte le procedure, la cardiochirurgia pediatrica sarà nuovamente attiva a Palermo».

È dal 2010 che a Palermo non è più attiva la cardiochirurgia pediatrica, trasferita a Taormina. In Sicilia, ogni anno nascono circa 500 bambini affetti da cardiopatie congenite, e vivono circa 10.000 pazienti adulti affetti da queste patologie, che soffrono e hanno bisogno di una assistenza specialistica. Spesso, infatti, devono essere sottoposti a delicati trattamenti cardiochirurgici ed interventistici, e molto frequentemente sono costretti al pendolarismo della salute al di fuori della regione per ottenere assistenza sanitaria.

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