PALERMO. La notizia della prossima riapertura dopo oltre 12 anni della Cardiochirurgia pediatrica a Palermo sta sollevando numerose polemiche nel Messinese: analogo reparto, infatti, c’è all’interno dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, grazie a una convenzione- in scadenza il prossimo anno- con l’ospedale Bambino Gesù di Roma che fu stipulata dopo lo stop del reparto nel capoluogo.
Come reso noto in anteprima da Insanitas, l’Arnas Civico di Palermo in seguito a pubblico avviso ha affidato al Policlinico San Donato di Milano il servizio di assistenza medica, infermieristica e consulenza medica specialistica alla nuova UOC, la cui apertura è prevista nel 2023. «C’è il timore che il reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina possa chiudere», sottolinea il Nursind, guidato a Messina da Ivan Alonge, chiedendosi «che senso ha avuto investire in questi anni centinaia di milioni di euro in macchinari e in risorse umane e professionali, se poi si prendono decisioni che rischiano di smantellare un reparto di questo tipo a fine luglio 2023, quando scadrà la convenzione?».
Il sindacato ricorda che «l’equipe guidata dal dottore Agati ha dimostrato di essere un valido riferimento non solo zonale ma regionale, andando di fatto a coprire il vuoto lasciato in Sicilia dalla morte del compianto professore Marcelletti e divenendo fondamentale per tutti quei casi che, inevitabilmente, sarebbero stati oggetto di mobilità passiva a carico della Regione Siciliana, evitando così i viaggi della speranza e salvando centinaia di piccoli pazienti affetti dalle più svariate forme di cardiopatia».
In una nota firmata anche dai rappresentanti aziendali Antonello Celi, Carmelo Desimone e Vincenzo Crimi, il Nursind chiede quindi che «si apra il confronto con il territorio» e dice «no allo scippo di servizi fondamentali. Vigilereremo affinché si scongiuri la chiusura del reparto di Cardiochirurgia pediatrica che si aggiungerebbe a quella che nel silenzio più assordante sta interessando molti servizi presso l’ospedale di Taormina».