ASP e Ospedali

L'intervista

Cannizzaro, Giuffrida: «In arrivo potenziamento del pronto soccorso e nuove assunzioni»

Il direttore generale dell'azienda ospedaliera catanese illustra ad Insanitas novità e obiettivi. In progetto c'è anche la costruzione del primo eliporto del sud, con doppia pista di atterraggio.

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Una tac di ultimissima generazione, il potenziamento del pronto soccorso e del reparto dell’area covid e malattie infettive, con nuove assunzioni e in progetto c’è anche la costruzione del primo eliporto del sud, con doppia pista di atterraggio. Sono tra le novità e gli obiettivi dell’ospedale Cannizzaro di Catania, come racconta ad Insanitas il direttore generale Salvatore Giuffrida.

In arrivo una nuova Tac…
«Sì, da stamattina il nostro pronto soccorso sarà dotato di una tac di ultimissima generazione con massima risoluzione, utilizzabile per svariate applicazioni cliniche, dai problemi cardiologici, ai pazienti traumatizzati e pediatrici. Un vero e proprio “gioiello” della medicina. Sono orgoglioso di annunciare che verrà inoltre efficientato e ampliato il pronto soccorso, con un ampia area camera calda per i codici rossi, per i primi accessi per chi arriva in ambulanza, ma soprattutto si procederà alla ristrutturazione senza interrompere o ostacolare l’attività ordinaria. Il cantiere dei lavori è già stato consegnato e in 4/5 mesi sarà pronto. Ci sarà presto quindi un pronto soccorso ampliato con un’area diagnostica e nuove apparecchiature a disposizione di tutti i pazienti».

A breve novità pure nel reparto di malattie infettive…
«Sì, i lavori di ammodernamento del reparto covid malattie infettive sono stati consegnati alla ditta assegnata ed entro 4 mesi sarà pronto. Anche qui si continuerà a lavorare senza disservizi per gli utenti. Ci sarà un ulteriore ascensore esterno e uno interno e si lavorerà su due piani».

Inoltre è previsto un eliporto…
«Proprio così, la gara di appalto è in via di definizione. Sarà il primo del Sud, con doppia pista di atterraggio».

Ci saranno nuove assunzioni?
«L’azienda è impegnata a coprire i posti vacanti del personale medico ed infermierstico e continua con costanza a fare ricorso a ogni strumento utile all’assunzione del personale del comparto, stiamo aumentando la dotazione, attingendo a diverse graduatorie. Sono in corso le visite mediche degli infermieri pronti a entrare in servizio con un contratto triennale. In 40 si sono dichiarati disponibili alla proposta dell’amministrazione, mentre per gli incarichi a tempo determinato si prosegue con lo scorrimento della graduatoria di mobilità del bacino della Sicilia Orientale di “Collaboratore professionale sanitario Infermiere”: dopo la recente “chiamata” di 47 unità, nuovi scorrimenti anche per altre 15 unità. Complessivamente, invece, le proposte di incarichi triennali sono state finora  84. Il reclutamento va avanti anche attraverso l’istituto del comando: nella scorsa settimana si sono svolti i colloqui di 7 infermieri che avevano fatto richiesta e 5 di loro sono stati dichiarati idonei. L’idoneità è stata riconosciuta anche ai 3 operatori socio-sanitari che avevano chiesto il trasferimento in comando e si sono presentati al colloquio di valutazione. È di qualche giorno fa, tra l’altro, l’avviso di mobilità per titoli e colloquio, con scadenza il 27 aprile, per la copertura di 10 posti di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica».

Qual è invece la situazione nell’aera covid ?
«Non bisogna abbassare la guardia, siamo in quotidiano aggiornamento sui numeri della pandemia non perdendo mai di vista le esigenza dei ricoveri ordinari. Al momento 2 posti in terapia intensiva sono stati restituiti per i pazienti non covid. Siamo passati quindi da 6 a 4 posti. Siamo pronti in qualsiasi momento in base alla valutazione epidemiologica a riconvertire se ce ne sarà la necessità, con la proroga dei contratti covid. Inoltre, il personale addestrato è pronto ad ogni evenienza se i numeri dovessero continuare a salire. E poi mi preme ricordare che il nostro ospedale utilizza per le cure dei pazienti covid sia la terapia per via orale che gli anticorpi monoclonali, le somministrazioni effettuate dall’unita operativa hanno rappresentato il 40 per cento di quelle effettuate in Sicilia».

La situazione dei contagi degli operatori sanitari dopo il picco di gennaio?
«Sono notevolmente ridotti, anche se effettivamente non possiamo sapere realmente se questi contagi sono avvenuti realmente in ospedale oppure in famiglia. La contagiosità è molto alta e l’attenzione non va abbassata».

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