ASP e Ospedali

Il taglio del nastro

Caltanissetta, inaugurata la seconda Casa di Comunità in Sicilia

Si trova temporaneamente nei locali dell'ex ospedale Vittorio Emanuele, poi sarà trasferita in via Malta.

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L’ex ospedale Vittorio Emanuele di Caltanissetta diventa, temporaneamente, Casa della Comunità Spoke, la seconda in Sicilia. L’inaugurazione della struttura in viale Regina Margherita si è svolta stamattina alla presenza delle autorità religiose, civili e militari. Ha benedetto la struttura padre Gaetano Canalella. A tagliare il nastro, invece, l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo insieme al commissario straordinario dell’Asp2 Caltanissetta Alessandro Caltagirone. Presenti anche i direttori sanitario e di presidio, Luciano Fiorella e Benedetto Trobia.

Il Piano regolatore generale di Caltanissetta classifica l’area in cui ricade l’ex ospedale Vittorio Emanuele categoria “F12-Attrezzature culturali, museali ed istituzioni universitarie” e sarà destinata, in futuro, a sede permanente dell’Università nissena.

La giunta comunale, guidata dal sindaco Roberto Gambino, ha deliberato l’approvazione di una convenzione con l’Asp di Caltanissetta per consentire di utilizzare parte dell’immobile per l’impiego quale Casa della Comunità Spoke (CdC) che è definita come “il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. La CdC promuove un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali. Costituisce la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale”.

Le Case di Comunità “hub” (una ogni 40.000-50.000 abitanti) prevedono l’assistenza medica (h 24- 7 giorni su 7) ed infermieristica (h12-7 giorni su 7), mentre quelle “spoke” dovranno garantire, insieme ad altri servizi come il Punto unico di accesso (Pua), il collegamento con il Cup aziendale e la presenza medica e infermieristica (12 ore al giorno- 6 giorni su 7). Operativa già da domani, la struttura interamente ristrutturata e dotata di nuovi arredi e strumentazione, sarà dedicata ai pazienti cronici.

Il commento del sindaco di Caltanissetta

“Un importante passo in avanti per dare immediate risposte ai pazienti cronici, inoltre essere di supporto e snellire gli accessi in pronto soccorso- spiega il sindaco Roberto Gambino– Insieme al commissario straordinario dell’Asp2, stimolati dall’assessore regionale alla Sanità, siamo riusciti a mettere in moto la ‘macchina’ e trovare una soluzione in sinergia. Nelle more che il Tar si pronunci in merito al ricorso presentato dal Comune di Caltanissetta riguardo alla destinazione d’uso dell’ex ospedale Vittorio Emanuele, abbiamo stipulato una convenzione per permettere all’Asp, nell’ambito degli interventi finanziati con fondi del Pnrr, di realizzare una Casa della Comunità. In attesa che vengano realizzati i lavori di adeguamento strutturale del poliambulatorio di via Malta, sede prescelta dove sarà collocata in maniera stabile e definitiva la struttura che ad oggi si trova in viale Regina Margherita”.

Il commento del commissario straordinario dell’Asp nissena

“Il decreto ministeriale 77 del 2022 prevede la prossimità della sanità e delle cure nei confronti del paziente, noi stiamo tentando di avvicinarci a lui- spiega il commissario straordinario Alessandro Caltagirone– Il paziente non dovrà sempre recarsi in ospedale perchè troverà nella Casa della Comunità il primo punto di accesso alle cure. Puntiamo sulla telemedicina, sul teleconsulto e sulla teleassistenza per monitorarlo a distanza. La Casa della Comunità conta tre discipline in particolare: cardiologica, diabetologica e pneumologica, vanno fatti dei percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali perchè il paziente deve essere gestito integralmente grazie anche alla collaborazione con i Servizi sociali del Comune, quindi con una gestione integrata del paziente cronico”.

«La Casa della Comunità avrebbe dovuto essere aperta nel primo trimestre del 2026, secondo il piano del Pnrr. Abbiamo voluto anticipare qui, poi l’hub sarà in via Malta- commenta Caltagirone- Iniziamo in modo sperimentale, sarà un’attività in continua crescita, ci saranno leggeri disservizi ma contiamo sulle indicazioni dei cittadini per migliorare le prestazioni e su Agenas. Nel 2026 vogliamo essere i primi e a regime e potremo esserlo solo se già sperimentiamo l’attività verso i pazienti a domicilio”.

Nella struttura si trovano consultorio familiare e guardia medica, ci sarà la presenza di medici e infermieri per 12 ore diurne e la guardia medica nelle ore serali che sarà aperta dalle 20 alle ore 8 dell’indomani mattina. “Di fatto sarà aperta 24 ore su 24. Implementeremo i servizi ambulatoriali, alcuni pazienti già prenotati li sposteremo verso questo sito e nel frattempo analizzeremo tutti i pazienti cronici già noti ed inizieremo l’attività di monitoraggio e assistenza socio-sanitaria con prevalenza sanitaria”, dice il commissario dell’Asp.

“Sono tante le azioni da mettere in campo- aggiunge Caltagirone- Potrebbero essere i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta a dare indicazioni sul paziente cronico, potrebbe essere il paziente attraverso il Punto unico di accesso, potremmo essere noi attraverso l’integrazione dei sistemi informatici esistenti in azienda, anche tramite scheda di dimissioni ospedaliera intercetteremo il paziente e lo contatteremo per le cure domiciliari”.

Il plauso dell’assessore regionale alla Salute

“Aver inaugurato una struttura che già da domani sarà attiva mi rende, da nissena, orgogliosa- afferma l’assessore Giovanna Volo- Un plauso alla direzione strategica che ha fatto di un ospedale storico una struttura bellissima e moderna. Una nuova modalità di assistenza, il territorio che si fa carico della fragilità e della cronicità e che dà una risposta ai cittadini evitandogli di dovere ricorrere all’ospedale. Accelerare l’avvio di questa struttura, voluta da una legge dello Stato, anticipando i tempi sulla sua attivazione garantisce la possibilità di una fase di sperimentazione e al contempo di portare avanti i lavori in via Malta, sede prevista dal piano territoriale regionale come sede della Casa della Comunità di Caltanissetta, salvo diverse indicazioni ministeriali. Da queste strutture parte l’assistenza domiciliare. Obiettivo è ridare agli ospedali il ruolo di centri che devono erogare assistenza di alta intensità di cura e far sì che nei pronto soccorso non arrivino più enormi numeri di codici bianchi e verdi”.

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