Dal palazzo

Ennesima sentenza a favore dei ricorrenti

Borse di studio negate agli ex specializzandi: lo Stato condannato a rimborsare migliaia di medici

Ennesima sentenza a favore dei ricorrenti, tutelati tra gli altri da Consulcesi Group: il fenomeno coinvolge potenzialmente oltre 160 mila camici bianchi dei corsi tra il 1978 e il 2006. Per evitare un salasso di 5 miliardi di euro alle casse statali, è stato presentato al Senato un disegno di legge che prevede un accordo transattivo.

Tempo di lettura: 5 minuti

ROMA. Lo Stato italiano ancora una volta è stato condannato a rimborsare i medici a cui aveva negato la borsa di studio, prevista dalle direttive comunitarie durante la scuola di specializzazione tra il 1978 ed il 2006.

Un’altra vittoria per i legali del Gruppo Consulcesi e un’altra stangata per le casse pubbliche con nuove sentenze che impongono il pagamento di una cifra complessiva superiore ai 10 milioni in favore di oltre 200 medici di Roma e del resto d’Italia che hanno ricevuto materialmente gli assegni di rimborso – questa mattina all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” – in una giornata interamente dedicata alla tutela dei medici.

IL DISEGNO DI LEGGE

Durante una conferenza stampa (condotta dal giornalista David Parenzo) è stato illustrato il Ddl unificato Atto n. 2400 che prevede un accordo transattivo con un rimborso forfettario per chiudere questo annoso contenzioso con lo Stato per tutti i medici che avranno avanzato ricorso.

Il provvedimento, presentato con prima firma quella del senatore Pietro Aiello (Ncd), che è intervenuto all’incontro con un messaggio, rappresenta l’unica soluzione per evitare allo Stato un salasso di oltre 5 miliardi di euro, considerando che la giurisprudenza è ormai totalmente favorevole ai ricorrenti.

Agli ex specializzandi viene concessa una doppia chance con il Ddl: accedere direttamente al rimborso forfettario, che è di 11 mila euro per ogni anno di specializzazione per chi ha frequentato la scuola post laurea tra il 1978 ed il 1993 e di 10 mila euro per il periodo 94-2006, oppure farsi convertire il credito in contributi figurativi per accelerare il pensionamento.

COINVOLTI MIGLIAIA DI MEDICI

Solo ai medici tutelati da Consulcesi sono stati già riconosciuti oltre 450 milioni di euro sui circa 500 milioni totali. Una cifra record destinata ancora a crescere visto che sono in arrivo altre sentenze. Ad oggi sono 97 mila i medici che hanno fatto ricorso (di questi 75 mila si sono affidati a Consulcesi) su una platea di oltre 160 mila, compresi anche i medici che hanno concluso la specializzazione entro il 1983, riammessi recentemente ai rimborsi dalla Cassazione con la sentenza n.17434.

LE REAZIONI

«Il Governo, approvando la nostra proposta, eviterebbe di continuare a perdere cause e quindi di pagare rimborsi con interessi e rivalutazioni per centinaia di milioni di euro e darebbe una risposta immediata e concreta al diritto di numerosi medici, risarcendoli del danno subìto per la mancata o incompleta retribuzione» ha spiegato nel suo messaggio alla platea il senatore Piero Aiello, primo firmatario del Ddl Atto Senato n. 2400 che porta le firma di altri 20 colleghi di maggioranza e opposizione, da Forza Italia al Movimento 5 Stelle.

«Con un decreto del Governo si può fare in 60 giorni se c’è la volontà della maggioranza. È una misura di giustizia per i medici e per non far sprecare soldi inutilmente allo Stato- ha commentato il senatore Luigi Gaetti (M5S), uno dei firmatari del Ddl- Questo provvedimento è importante anche perché consente il prepensionamento per tanti camici bianchi e aprirebbe, così, anche le porte degli ospedali ai professionisti più giovani».

«I governi finora portavano avanti le cause perché ritenevano di vincerle, invece le stanno perdendo tutte- ha ribadito il senatore Guido Viceconte (Ncd)- Proprio l’impegno bipartisan dovrebbe spingere a chiudere immediatamente la partita affinché sia garantito subito il diritto ai medici specialisti ma anche per risparmiare milioni di euro da reinvestire nella nostra sanità pubblica».

Forte anche il messaggio delle figure istituzionali presenti alla consegna dei rimborsi. «Dobbiamo dire grazie all’Europa per aver regolamentato l’accesso alle scuole di specializzazione – ha commentato il Segretario Generale della FIMMG Lazio, Maria Corongiu – e anche a Consulcesi per il lavoro svolto per far rispettare e applicare quelle leggi. Oggi si chiude una profonda ingiustizia con pesanti ripercussioni sui colleghi medici, che a causa della lunga formazione, concludevano quel percorso anche a 40 anni. Proprio per questo è ancora più grave che non fossero remunerati durante la scuola post laurea».

IL RUOLO DI CONSULCESI

«Da sempre al fianco dei medici, continuiamo a tutelarli e supportarli- afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group- Proprio in questa particolare giornata si discute di responsabilità professionale e copertura assicurativa, ma resta forte l’attenzione anche sulla mancata applicazione della direttiva europea 2003/88 relativa all’orario di lavoro e sul fronte delle irregolarità bancarie».

Poi Tortorella aggiunge: «Per quanto riguarda i medici specialisti, quest’ultima iniziativa parlamentare rappresenta il punto di svolta per chiudere la vicenda perché la politica ha compreso, finalmente, l’enorme rischio a cui si espongono le casse pubbliche attraverso questa inarrestabile emorragia. È però fondamentale, per i medici che ancora non l’avessero fatto, presentare ricorso per ottenere il rimborso forfettario previsto dal Ddl».

«Proprio per questo- conclude il presidente Tortorella- stanno partendo le nostre ultime azioni collettive. La prossima è imminente con numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato tutti i loro iscritti. Per qualsiasi informazione sono a disposizione i nostri 1000 consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777 e sul sito www.consulcesi.it».

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