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Bonus di mille euro per i lavoratori della sanità, ecco a chi andrà

Il presidente della VI commissione La Rocca Ruvolo spiega a chi è destinato il fondo. Ora la palla passa alle Aziende Sanitarie

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PALERMO. Ieri l’Ars si è espressa con voto un’anime in favore del bonus di 1000 euro per i sanitari siciliani, impegnati nella lotta contro il Covid19.

L’incentivo, com’ è specificato nella riscrittura dell’emendamento, sarà riconosciuto a medici, operatori sanitari quindi tecnici (per esempio delle Radiologie), infermieri, oss e osa. Beneficio esteso anche agli operatori Seus 118.

A riceverlo dunque i lavoratori della Sanità, senza entrare nel merito del ruolo ma quanto piuttosto al rischio che hanno corso restando in prima fila, dall’inizio della pandemia.

“In un primo momento- dichiara la presidente della commissione Salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo– alcuni colleghi avevano ipotizzato di differenziare la quota per mansioni e invece, considerata la situazione straordinaria, si è stabilito una somma uguale per tutti. La proposta, come sapete, è passata con voto unanime e mi piace pensare che ieri sia stata scritta in Aula una bella pagina di solidarietà”.

Il bonus, sarà infatti erogato a tutti gli operatori che hanno prestato servizio nei “Covid hospital”, strutture ospedaliere convertite per affrontare l’emergenza in maniera massiva abbracciando un bacino più ampio, provinciale e interprovinciale, ma anche agli operatori che hanno svolto servizio negli ospedali misti, che hanno comunque corso un rischio fungendo da fronte-office con pazienti Covid o possibili tali. Quindi i sanitari di tutti i Pronto soccorsi, a prescindere dalla presenza al loro interno di pre-triage dedicati, ed i lavoratori in servizio nelle ambulanze della Seus 118.

“Naturalmente- chiarisce La Rocca Ruvolo- stanziati i fondi la parola passa alle Aziende Sanitarie, faranno loro le valutazioni necessarie per stabilire a chi andranno le premialità. Certo non agli assenti oppure a chi non ha avuto contatti con il virus”.

Quindi non un’erogazione a pioggia ma nominativa, che dovrebbe interessare anche medici (ma non gli specializzandi) e infermieri che si sono spesi ad esempio nelle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale sul territorio – istituite con l’art. 8 Decreto Legge 9 Marzo 2020 n.14 – per potenziare la gestione dell’emergenza sul territorio, con la presa in carico dei pazienti non ospedalizzati, asintomatici, paucisintomatici all’infezione.

Sarà adesso il Governo regionale a stabilire le modalità di versamento, d’intesa con i sindacati.

“Quello dell’Aula è un gesto di riconoscenza nei confronti di chi sta prestando la propria opera senza risparmiarsi; adesso mi auguro che, approvata la Finanziaria- conclude la presidente della commissione Salute- dopo la pubblicazione in Gazzetta si proceda senza perdere tempo all’erogazione”.

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