PALERMO. Via alla distribuzione della seconda tranche di finanziamenti statali che serviranno per pagare le indennità Covid, i cosiddetti “bonus”, ai lavoratori della sanità pubblica regionale. È stato raggiunto ieri, in tarda serata, l’accordo tra l’Assessorato regionale alla Salute e organizzazioni sindacali sui criteri per la ripartizione di quasi 31 milioni di euro.
Le somme verranno versate nelle buste paga dei dipendenti secondo tre fasce di “intensità”, basate sul grado di esposizione al contagio durante le attività di contrasto alla pandemia, così come stabilito da un’intesa siglata lo scorso giugno.
«Oggi stesso, ci è stato garantito dopo le nostre sollecitazioni, l’assessore Ruggero Razza firmerà il decreto con cui renderà immediatamente disponibili i fondi», riferiscono i segretari generali regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango, e di Cgil, Cisl e Uil Medici, Domenico Mirabile, Massimo Farinella e Fortunato Parisi.
La ripartizione dei fondi per provincia
La ripartizione avverrà seguendo un sistema misto basato su due criteri, l’indice di popolazione e l’incidenza dei casi Covid per provincia. “Una soluzione opportuna e condivisa. In questo modo- spiegano i sindacalisti- non rischieremo più effetti perversi come quelli che si sono verificati con la distribuzione dei primi 5 milioni di euro, che hanno lasciato intere province a secco perché si teneva in considerazione la sola attivazione dei posti letto di terapia intensiva».
Ogni provincia della Sicilia riceverà una “fetta della torta”, risultato dell’incrocio dei due criteri. A Palermo e Catania, che oltre ad essere le più popolose hanno anche avuto un’incidenza maggiore di casi di Covid-19, andranno le due somme più alte: 8,82 e 7,40 milioni euro rispettivamente. Seguono Messina e Trapani, con 3,29 e 2,56 milioni di euro. A seguire Ragusa (2,18), Siracusa (2,11), Agrigento (1,98), Caltanissetta (1,44) ed Enna (1,15). La somma destinata a ogni provincia verrà divisa in parti uguali tra le aziende del territorio.
Si parte ora con le contrattazioni a livello aziendale. “Dobbiamo essere pragmatici- dicono i sindacalisti- e arrivare al più presto al risultato seguendo la tabella di ‘intensità’ già in nostro possesso. La logica che deve guidarci è quella della premialità, per quei lavoratori che hanno guardato in faccia il virus e lo hanno combattuto, nella prima ondata di contagi e ancora oggi, nella terribile seconda ondata”.
Una tantum di mille euro
Anche gli operatori sanitari dei tre ospedali classificati della Sicilia (Buccheri la Ferla e Ismett di Palermo, San Raffaele Giglio di Cefalù) riceveranno un premio unatantum da mille euro. «Per riconoscere lo sforzo in più che hanno fatto durante l’emergenza per sostenere la sanità nel suo complesso”», spiegano le organizzazioni sindacali.
Bonus Covid anche per i lavoratori di Seus 118 con fondi della Finanziaria regionale, circa nove milioni di euro, che saranno stanziati nella prossima Convenzione tra azienda e Regione, a partire dal prossimo 14 gennaio.
IL COMMENTO DELLA FIALS
«La scadenza del 20 dicembre e le pressioni del nostro sindacato hanno portato all’accordo del 17 dicembre, che possiamo cosi riassumere:
A. La distribuzione delle risorse non sarà effettuata, fra le singole Aziende, sulla base della incidenza dei casi Covid della provincia, sistema sempre avversato dalla Fials che avrebbe premiato solo due Provincie con oltre il 50% delle risorse disponibili;
B. L’assegnazione concordata (frutto di un difficile ed equilibrato accordo fra l’Avvocato Daniele Sorelli, in rappresentanza dell’Assessore, e le OO.SS), ha individuato un criterio più equilibrato che assegna le risorse premiali alle singole Aziende, tenendo conto sia DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE, che dell’INCIDENZA COVID”.
LA Fials raccomanda a tutta la sua dirigenza a vigilare affinchè le risorse premiali siano destinate alla maggiorazione delle risorse destinate alle “condizioni di lavoro e della premialità” (straordinario, malattie infettive, pronta disponibilità, progetti), considerato che lo straordinario rutinario, la pronta disponibilità, l’indennità di malattie infettive, dovranno essere pagate con risorse di bilancio delle aziende, anche in caso di sforamento dei fondi già approvato all’inizio dell’anno 2020″.
Il sindacato aggiunge: «L’Avvocato Sorelli, per conto dell’assessore, ha comunicato di avere già riconosciuto ai lavoratori degli “ Ospedali classificati” una una tantum di 1000 euro, per lo sforzo fatto per sostenere il SSR. Quanto sopra in adempimento allo accordo di giugno 2020. Ai lavoratori di SEUS/118 (che non potranno beneficiare del contributo statale) andrà riconosciuto il “bonus regionale”, il cui ammontare dovrebbe essere di poco meno di 9 milioni di euro».
IL COMMENTO DELL’UGL

Raffaele Lanteri, Ruggero Razza e Carmelo Urzì
IL COMMENTO DELLA FSI-USAE
L’attenzione del sindacato ha posto i riflettori sul personale sia ospedaliero che del territorio e degli operatori del 118, sempre in prima linea nella battaglia assistenziale alle varie emergenze.
Le richieste della Fsi-Usae sono state quelle di formulare una media che vada a premiare proporzionalmente l’impegno e il carico di lavoro, e a maggioranza i presenti hanno approvato per una macroripartizione regionale con una media tra incidenza di casi covid e popolazione.
«L’auspicio della Fsi-Usae è che i premi covid previsti vengano erogati al più presto nella busta paga di gennaio- precisano Renzo Spada, Maurizio Cirignotta, Pier Paolo Di Marco, Salvatore Ballacchino, Salvatore Di Natale e Salvatore Bracchitta componenti della segreteria regionale- Al termine della discussione l’avvocato Sorelli ci ha comunicato che oggi stesso sarà notificato il decreto di ripartizione della risorse alle aziende sanitarie per essere adottato in contrattazione decentrata e che il bonus di 1.000 euro da erogare ai 2.800 dipendenti della Seus è previsto per gennaio».