MESSINA. L’inaugurazione di un “ambulatorio di genere” per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, con una Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata) di ultima generazione, è stata la buona ragione per invitare all’Irccs “Bonino Pulejo” il neo assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza e Bernadette Grasso, assessore regionale alle Autonomie Locali.
Dopo il taglio del nastro e la benedizione da parte di Monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, gli assessori sono stati accompagnati dai dirigenti del Neurolesi (Dino Bramanti direttore scientifico, Angelo Aliquò direttore generale e Dino Alagna direttore amministrativo) a visitare gli innovativi locali della struttura e hanno così avuto modo di toccare con mano quello che è stato definito un “modello virtuoso” da esportare in tutta l’isola.
«Abbiamo un’ala dedicata ai fragili che sarà connessa attraverso un tunnel con i laboratori di reinserimento sociale, familiare, lavorativo e scolastico insieme ai trentotto posti letto separati dall’ospedale perché l’ospedalizzazione non serve per i disturbi cognitivi, ai disordini alimentari e all’abuso di sostanze stupefacenti, ma questa è solo una parte di ciò che apprestiamo a fare», ha precisato il direttore scientifico dell’Irccs, Dino Bramanti, infatti a breve entrerà in funzione la Risonanza Magnetica 7 Tesla che sarà utilizzata sia per la ricerca sia per la clinica in modo tale da realizzare immagini nitide di gruppi cellulari senza invasività.
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Attualmente sono in funzione altre tecnologie all’avanguardia come il “Caren”, piattaforma riabilitativa tridimensionale, e il “Nirvana” che grazie alla realtà virtuale è utile al recupero neuromotorio. Inoltre è stato ampliato l’ambulatorio di neuromodulazione che offre percorsi innovativi per il trattamento chirurgico del morbo di Parkinson nei casi di farmacoresistenza.
Il tour ha soddisfatto l’assessore Razza, che in merito alla possibile fusione tra l’Irccs e il Papardo ha dichiarato: «Ho chiesto in merito un momento di riflessione perché ritengo che quando si riprogramma una struttura sanitaria bisogna evitare l’estemporaneità. Dopo le elezioni amministrative avremo il tempo di fare un disegno organico di riforma della legge 5 perché sono passati molti anni, nel frattempo è entrato in vigore il decreto Balduzzi e stiamo rimodulando la rete ospedaliera. Non mi piacciono le iniziative nate solo per un territorio nonostante siano attese e richieste dal territorio stesso. Il governo che si è appena insediato ha il dovere di immaginare riforme organiche che riguardino tutti».