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Barbie con sindrome di Down, ecco perché fa bene a tutti i bambini

La Mattel lancia la nuova bambola dopo quelle in sedia a rotelle o con l'apparecchio acustico. Soddisfatte le associazioni: "Grande passo"

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo la Barbie in sedia a rotelle e quella con l’apparecchio acustico, la Mattel lancia la Barbie con sindrome di Down. E come spiegano i produttori in una nota è stata “creata per consentire a un numero ancora maggiore di bambini di rivedersi in Barbie, oltre a far sì che Barbie rifletta il mondo che li circonda”. Inclusa nelle Barbie Fashionistas 2023, è  disponibile in quantità limitate online e in negozio questa estate e autunno a 10,99 dollari. Già entusiaste le associazioni che operano per l’inclusione dei bimbi Down.

Barbie con sindrome di Down per favorire l’inclusione

“La bambola Babrie con sindrome di Down – viene specificato – ha lo scopo di ispirare tutti i bambini a raccontare più storie attraverso il gioco”. E ancora: “In quanto linea di bambole più diversificata sul mercato, Barbie svolge un ruolo importante nelle prime esperienze di un bambino e ci dedichiamo a fare la nostra parte per contrastare lo stigma sociale attraverso il gioco – ha affermato Lisa McKnight, executive vice president e global head di Barbie & Bambole, Mattel. – Il nostro obiettivo è consentire a tutti i bambini di vedersi in Barbie, incoraggiandoli anche a giocare con bambole che non assomigliano a loro. Il gioco con le bambole al di fuori dell’esperienza vissuta da un bambino può insegnare la comprensione e creare un maggiore senso di empatia, portando a un mondo più accogliente. Siamo orgogliosi di presentare una bambola Barbie con sindrome di Down per riflettere meglio il mondo che ci circonda e promuovere il nostro impegno nel celebrare l’inclusione attraverso il gioco”.

Bambola con sindrome di Down, soddisfatte le associazioni

Per lanciare la nuova bambola, i produttori hanno lavorato a stretto contatto con la National Down Syndrome Society (Ndss). “È stato un onore lavorare con Barbie sulla bambola con la sindrome di Down – ha dichiarato Kandi Pickard, Presidente e ceo di Ndss -. Questo significa molto per la nostra comunità, che per la prima volta può giocare con una bambola Barbie che assomiglia a loro. Questa Barbie ci ricorda che non dovremmo mai sottovalutare il potere della rappresentazione. È un enorme passo avanti per l’inclusione e un momento che stiamo celebrando”.

Un grande plauso all’iniziativa arriva dal CoorDown – Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down. “Siamo entusiasti dell’iniziativa di Mattel e National Down Syndrome Society, la Barbie  con sindrome di Down è un passo significativo per la cultura della diversità. La rappresentazione conta – commenta la vice presidente Martina Fuga -. Per un bambino con disabilità così, come per quelli di etnia diversa, è importante vedersi finalmente rappresentati, potersi riconoscere in una bambola così come raccontati in un film o in una pubblicità. Immaginate come si sono sentiti fino ad oggi a vedere bambole che assomigliavano a tutti tranne che a se stessi”.

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