Farmacia

La circolare

AstraZeneca, in Italia raccomandato a chi ha oltre 60 anni

Lo afferma il Ministero della Salute, basandosu sul parere del Cts dell'Aifa e precisando che in ogni caso chi ha ricevuto la prima dose può ricevere la seconda.

Tempo di lettura: 3 minuti

La somministrazione del vaccino AstraZeneca è raccomandata per chi ha oltre 60 anni. Lo afferma il Ministero della Salute, con una circolare a firma del direttore generale Giovanni Rezza, basata sul parere del Cts dell’Aifa e dove si ribadisce che “Vaxzevria” (questo il vero nome) è approvato a partire dai 18 anni di età e che “sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da COVID-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”.

Sulla base degli elementi emersi da tale valutazione, la CTS ha espresso le seguenti considerazioni:

    1. è stata riscontrata un’associazione tra il vaccino Vaxzevria e casi molto rari di tromboembolismi anche gravi, in sedi inusuali (fra i quali casi rari di trombosi venosa dei seni cerebrali, trombosi splancniche e arteriose) associati a trombocitopenia;
    2. ad oggi, la maggior parte dei casi è stata segnalata in soggetti di età inferiore ai 60 anni e prevalentemente nelle donne. Tali eventi sono stati osservati per lo più entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino. Al momento non esistono dati sul rischio correlato alla seconda dose in quantoal momento essa è stata somministrata solo ad un numero limitato di soggetti
    3. alla luce dei dati attualmente disponibili non è possibile esprimere raccomandazioni circa l’individuazione di specifici fattori di rischio, e nel contempo non sono identificabili trattamenti preventivi dei suddetti episodi trombotici;
    4. l’associazione con gli eventi trombotici sopra descritti non è stata riscontrata nei soggetti di età superiore a 60 anni, nei quali l’incidenza dei casi a seguito della vaccinazione risulta addirittura inferiore rispetto a quella attesa;
    5. non sono ancora disponibili ulteriori dati dalle sperimentazioni attualmente in corso;
    6. EMA ha aggiornato le informazionidi sicurezza del vaccinoin RCP per tenere conto degli eventi di tromboembolismo in sedi inusuali (fra i quali casi rari di trombosi venosa dei seni cerebrali, trombosi splancniche e arteriose) associati a trombocitopenia;
    7. sono in corso e saranno implementati studi di approfondimento in merito al possibile meccanismo patogenetico sottostante;
    8. a seguito della valutazione effettuata dal PRAC nella seduta del 07/04/2021, è stata inoltre predisposta una nota informativa importante con aggiornamenti sul rischio di trombosi associate a trombocitopenia;
    9. l’AIFA in collaborazione con l’EMA continuerà l’attenta valutazione di qualsiasi segnale di sicurezza anche al fine di formulare eventuali ulteriori raccomandazioni.

IL PARERE DEL CTS

«Sulla base delle attuali stime di incidenza che indicano l’estrema rarità degli eventi sopra descritti, il bilancio beneficio/rischio del vaccino Vaxzevria si conferma complessivamente positivo, in quanto il vaccinoè sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19. Attualmente tale bilancio appare progressivamente più favorevole al crescere dell’età, sia in considerazione dei maggiori rischi di sviluppare COVID-19 grave, sia per il mancato riscontro di un aumentato rischio degli eventi trombotici sopra descritti nei soggetti vaccinati di età superiore ai 60 anni».

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