È disponibile in Italia la prima opzione farmacologica a base di anticorpi monoclonali per la prevenzione del Covid-19 nei pazienti fragili. La società farmaceutica AstraZeneca comunica che l’Agenzia italiana del farmaco ha approvato l’utilizzo della combinazione di due anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione (tixagevimab e cilgavimab) per prevenire i sintomi del Covid-19, prima dell’esposizione al virus, nelle persone ad alto rischio.
La combinazione riduce dell’83% il rischio di sviluppare la malattia in forma sintomatica per almeno sei mesi dopo una sola dose. La pubblicazione in Gazzetta risale alla fine del mese di gennaio. A seguito delle valutazioni dell’Aifa, il Ministero della Salute, lo scorso 28 gennaio, ha concesso l’autorizzazione all’uso di emergenza per la combinazione dei due anticorpi per la profilassi pre-esposizione al Covid-19 in adulti e adolescenti (di età pari o superiore a 12 anni) con compromissione immunitaria da moderata a grave dovuta a una condizione medica o a farmaci immunosoppressivi e che potrebbero non sviluppare una risposta immunitaria adeguata alla vaccinazione anti Covid-19, e per le persone per le quali l’immunizzazione non è raccomandata.
La combinazione di anticorpi mantiene l’efficacia nel neutralizzare le varianti finora note, inclusa Omicron, secondo i dati di tre studi indipendenti condotti dall’University College di Oxford (Regno Unito), dalla Washington University School of Medicine di St. Louis (Usa) e dalla Fda, la Food and Drug Administration.
L’Italia ha chiesto 20mila dosi dei monoclonali
Sono 20.000 le dosi iniziali richieste dall’Italia della combinazione di tixagevimab e cilgavimab. A dirlo è Raffaella Fede, direttore medico di Astrazeneca Italia, durante una conferenza stampa di presentazione del nuovo trattamento preventivo autorizzato dall’Aifa. «Negli Usa c’è stato un acquisto maggiore di dosi: 1,2 milioni. Poi ci sono Francia, Spagna, Germania, Israele e l’Italia è in questo cluster con una quantità di dosi di 20.000 iniziali».
I destinatari non devono essere infetti o avere avuto una recente esposizione nota con una persona con infezione da Sars-Cov-2. «La combinazione di tixagevimab e cilgavimab rappresenta una protezione supplementare che si aggiunge dunque a quella dei vaccini per proteggere le persone più fragili- dice Raffaella Fede– I due anticorpi, derivati da cellule B donate da pazienti convalescenti dopo il Sars-CoV-2, sono stati individuati dagli esperti del Vanderbilt University Medical Center negli Stati Uniti. La combinazione è stata ottimizzata utilizzando una tecnologia di AstraZeneca di estensione dell’emivita, che ne ha triplicato la durata d’azione rispetto ai monoclonali convenzionali». (ANSA)