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ASP e Ospedali

Il botta e risposta

Asp di Palermo, ritardi nel pagamento alle strutture sanitarie convenzionate

Lo denuncia Francesco Romano, vicesegretario nazionale del Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica. La replica: «Massimo impegno nella liquidazione delle spettanze in tempi rapidissimi».

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PALERMO. «È inaccettabile che l’ASP Palermo viaggi con un ritardo sui pagamenti di 4 mesi nei confronti delle strutture sanitarie convenzionate, soprattutto se si considera che ormai da 2 anni tutte sono gravate da ulteriori costi di gestione derivanti dagli obblighi della normativa anti Covid19, che nessuno ha provveduto a coprire».

È quanto dichiara  Francesco Romano (nella foto), vicesegretario nazionale del SIOD, Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica, e referente per la Regione Sicilia, aggiungendo: «Se a questo si aggiunge che i conguagli del 2021 non sono ancora stati corrisposti e che le stesse strutture erogano prestazioni con tariffari del 1995, obsoleti già al tempo, ci si rende conto del danno che questo ritardo sta provocando, portando l’intero comparto della Medicina del Territorio verso il fallimento».

Dalla direzione aziendale dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, contattata da Insanitas, replicano così: «L’Asp è stata impegnata in una rivisitazione e riorganizzazione del servizio dedicato al controllo e pagamento delle fatture delle strutture convenzionate, e ciò anche al fine di recuperare ritardi della precedente organizzazione.  L’arretrato accumulato, anche a causa di alcune fatture “contestate”, è di circa 3 mesi. Si assicura il massimo impegno nella liquidazione delle spettanze in tempi rapidissimi».

«I colleghi-continua Romano- riferiscono che i dirigenti competenti dell’ASP Palermo da giorni non rispondono a telefono e risultano irreperibili. Per ora quindi, quello che sappiamo in via non ufficiale è che questi ritardi siano dovuti ad un problema di software gestionale che impedisce di erogare il pagamento se non sono presenti tutte le fatture ricevute dalle strutture sanitarie interessate. In questo modo i pochi “ritardatari” condizionerebbero la giusta remunerazione di chi invece è già in regola con la documentazione da fornire»

«Ancora una volta siamo di fronte ad un sistema profondamente obsoleto, che premia l’inefficienza ed il pressapochismo, punendo il merito e la trasparenza. Un sistema miope nei confronti della congiuntura storica che si sta vivendo, delle necessità di sanitari e pazienti, una pubblica amministrazione che non onora i propri impegni pur avendo risorse economiche già destinate e immediatamente disponibili.

«Di fronte a tanto disinteresse, che invece non riguarda le altre ASP siciliane che puntualmente, professionalmente e responsabilmente pagano il lavoro svolto dai loro convenzionati e le prestazioni erogate nei confronti della popolazione, come da accordi tra SSR e strutture accreditate, basterebbe dare immediato mandato alla giurassica società informatica che gestisce il gestionale “a carbone” dell’ASP Palermo, di rivedere radicalmente ed aggiornare le procedure di gestione dei pagamenti delle fatture mensili- aggiunge Romano- In alternativa si dovrebbe immediatamente rescindere il contratto con il fornitore, e cambiare il riferimento della società informatica, per manifesta inidoneità della stessa a servire gli scopi della PA».

«Data la gravità della situazione- conclude Romano- noi del SIOD rendiamo noto che se entro lunedì 17 ottobre non arriveranno notizie ufficiali dei rimedi, certi ed efficaci, presi dall’ASP Palermo al riguardo, e non si avranno garanzie che ritardi del genere non si ripeteranno più, sarà costretto ad indire lo stato di agitazione di tutte le strutture convenzionate esterne sul territorio di Palermo».

Dall’Asp di Palermo, appunto, replicano garantendo «il massimo impegno nella liquidazione delle spettanze in tempi rapidissimi».

 

 

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