PALERMO. «Sono 80 le persone distaccate in comando a Palermo a seguito di un assunzione in altre città d’Italia, assunte attraverso concorso e dunque titolari di contratti a tempo pieno e indeterminato. Si tratta di ottanta persone che sono state comandate all’Asp di Palermo per esigenze familiari e che adesso rischiano di doversene tornare nei luoghi di provenienza lasciando qui i loro nuclei familiari che spesso per motivi personali hanno esigenza impellente di poter avere vicini i loro i loro cari».
A dirlo in una nota è Vincenzo Figuccia, deputato della lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo, che aggiunge: «Si tratta di padri famiglia, mamme, di gente che che ha prestato servizio con grande senso dell’impegno durante un periodo peraltro difficilissimo per la sanità siciliana legata alla fase della pandemia e rispetto alle quali oggi chiediamo che venga garantita la loro permanenza all’interno della nostra Asp. Pertanto, presenterò una un’interrogazione all’assessore per chiedere cosa possa farsi al fine di mantenere questo personale in comando».
A inizio febbraio i comandati avevano svolto un sit-in promosso dalla Fials al termine del quale l’assessorato alla Salute aveva annunciato una circolare unica di indirizzo politico a livello regionale: CLICCA QUI.