PALERMO. «I mutamenti effettuati alla fine dell’anno sulla dotazione organica sono stati provvisori ed assunti con senso di grande responsabilità per consentire il mantenimento di questi lavoratori e prorogare loro i contratti nelle more di una soluzione diversa, adeguata alle necessità aziendali che non si poteva effettuare negli ultimi 10 giorni dell’anno a disposizione e per di più festivi».
Lo afferma il commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni (nella foto), replicando alle accuse lanciate dalla Fials-Confsal sulla cancellazione di oltre 500 posti di coadiutore amministrativo dal piano del fabbisogno.
Dall’Asp sottolineano: «Se non si fossero avviate tali procedure i contrattisti non avrebbero potuto avere la proroga. Con senso di grande partecipazione le misure proposte e celermente condivise dall’Assessorato sono state adottate in regime di provvisorietà rilevata nei verbali delle riunioni sindacali, nella delibera e nei documenti dell’assessorato».
Daniela Faraoni aggiunge: «Utilizzare oggi la normale conseguente attività come notizia di soppressione di 500 posti di coadiutore amministrativo è il tentativo che si sta mettendo in atto per strumentalizzare un’attività amministrativa, al fine di evitare che le procedure vadano a buon fine. È il tentativo di lasciare tutto com’è. E soprattutto affinché i rapporti di questi lavoratori restino precari il più tempo possibile. La stabilizzazione libererà queste persone da uno stato di criticità. Ed è quanto meno assurdo, che si tenti di impedire un percorso ormai avviato e condiviso anche da una buona parte degli stessi lavoratori interessati, ai quali offro tutta l’attenzione della Direzione che continuerà a difendere e tutelare anche contro il tentativo maldestro di alcuni di tenerli sottomessi a logiche che non potranno portare nulla di positivo».
Infine, il commissario straordinario sottolinea: «Chi in questo momento ha deciso di fare “guerra” non ha nulla da perdere. I lavoratori possono perdere la tranquillità del loro futuro. È paradossale che l’azienda avvii le procedure per stabilizzare secondo principi di buona amministrazione e un sindacato tenti di fermare tutto. Qualche domanda ce la dobbiamo porre, tutti. Occorre riflettere su questo. Ai lavoratori chiedo fiducia: nessuno di loro sarà abbandonato. Di contro fermarsi significa perdere ancora una volta una opportunità».