ASP e Ospedali

Il caso

Asp di Palermo, Cimo all’attacco e si dimette il dirigente di “Dipendenze Patologiche”

Il sindacato con una nota ha denunciato «il sistematico piano di smantellamento dell’area da parte dell'Azienda Sanitaria Provinciale». Il dirigente della UOC avrebbe lasciato l'incarico per protesta contro la stessa Asp.

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PALERMO. Si è dimesso Giuseppe Filippone, dirigente dell’UOC di Dipendenze Patologiche dell’Asp di Palermo. Dal Cimo fanno sapere che lo avrebbe fatto per protestare contro la stessa azienda sanitaria provinciale, accusata dal sindacato di aver attuato «un sistematico piano di smantellamento dell’area delle Dipendenze Patologiche». Tutto ciò nasce dal fatto che nel 2020 il Consiglio Direttivo Nazionale di FeDerSerD aveva inviato un documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro e al Vice-Ministro della Salute, ai Presidenti delle Regioni, agli Assessori della Salute Regionali, a tutti i professionisti ed operatori dei Servizi delle Dipendenze italiani, nel quale si indicava la cornice teorico-clinica e i modelli di intervento nell’ambito dei quali avrebbe dovuto e potuto muoversi la medicina delle dipendenze.

Insanitas ha contattato l’Asp di Palermo per avere una replica, non appena dovesse arrivare sarà pubblicata. «Spiace constatare quanto la noncurante politica aziendale continui a mantenersi anni luce lontana dal sopra menzionato orizzonte scientifico e culturale- scrivono dal sindacato Cimo- Ben lungi dal perseguire l’adeguamento e il rilancio di un’area sanitaria sempre sollecitata da vecchi e nuovi bisogni di salute, si constata come la direzione dell’ASP continui a operare un grave e drammatico ridimensionamento degli organici dei SerD di Palermo e provincia, mettendo a serio rischio il mantenimento dell’apertura stessa di questi servizi, ledendo il diritto alla salute di tossicodipendenti, alcolisti e delle loro famiglie, finendo col non potere fornire il supporto necessario all’UIEPE per le misure alterative, minando la tempestività del lavoro col Tribunale dei minorenni, con conseguenti ricadute sulla tutela minorile, oltre che la costanza dell’assistenza sanitaria fornita alla popolazione tossicodipendente (di circa 600 persone) ospitata presso le tre Case Circondariali della città e della provincia di Palermo».

Dal sindacato dei medici aggiungono: «Tali scelte compiute dalla direzione aziendale dell’ASP, come già detto, sembrano l’effetto di un piano determinato di smantellamento dell’area delle Dipendenze Patologiche che non ha alcun paragone rispetto a quanto avviene, per la stessa area, nelle altre Asp siciliane. Su quest’ultimo punto, non si può non rilevare da parte dell’Assessorato Regionale alla Salute l’assenza di controllo e vigilanza sugli atti aziendali delle singole ASP in materia di dipendenze patologiche, giacché gli anzidetti atti aziendali risultano essere difformi e non proporzionali alle esigenze dei territori in ragione della popolazione di riferimento, dell’utenza in carico e dell’utenza prevista. Solo qualche esempio: negli ultimi atti aziendali l’ASP di Caltanissetta assegna 4 UOS all’area delle dipendenze patologiche, l’ASP di Trapani 5, l’ASP di Catania 8, mentre l’ASP di Palermo 3. E in tutto questo l’Assessorato Regionale alla Salute continua a non rilevare alcuna incongruenza”.

Una delle problematiche maggiori si sono verificate quando l’ASP di Palermo ha indetto l’avviso pubblico per titoli e colloquio di mobilità volontaria e contestuale indizione di concorso per titoli ed esami per la copertura di 20 posti di dirigente medico di psichiatria, più l’avvio delle procedure di mobilità intra-aziendale e comunicazione sedi vacanti per dirigente medico psichiatra, ma dal sindacato Cimo sottolineano che «nessuno fra i circa 30 dirigenti medici psichiatri assunti o soggetti a mobilità volontaria è stato assegnato alla U.O.C. Dipendenze Patologiche, quindi il Serd continua a soffrire della carenza cronica di personale».

«In conclusione- precisa il sindacato Cimo- sono spariti i 5 (già insufficienti) posti messi a concorso per la UOC Dipendenze Patologiche in virtù, sembra, di “una nuova dotazione organica in corso di elaborazione” di cui non si ha, alla data odierna, notizia né idonea formalizzazione e non si è tenuto in alcun conto, solo per l’area delle Dipendenze Patologiche, dei numerosi dirigenti medici dei SerD che andranno in quiescenza nell’anno in corso».

 

 

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