Dal palazzo

L'annuncio

Asp di Messina, in arrivo il tanto atteso via libera alla pianta organica

Il tema è stato tra quelli trattati nella seduta di oggi in Commissione Sanità Ars. Novità anche per gli ospedali di Barcellona, Caltagirone e Ribera.

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In vista un'”accelerata” per l’approvazione della pianta organica dell’Asp di Messina. Inoltre per la salvaguardia dell’ospedale di Barcellona si punta anche al coinvolgimento delle quattro aziende ospedaliere messinesi. Sono alcune delle novità emerse oggi durante la seduta della Commissione Sanità dell’Ars, che ha pure affrontatato i temi della ricoversione dei Covid Hospital e dell’istituzione degli ospedali di “zona disagiata”.

«La proposta della nuova pianta organica- spiega ad Insanitas il commissario straordinario dell’Asp messinese, Dino Alagna (nella foto)– si trova all’attenzione degli uffici dell’Assessorato (Servizio 1), come ha ribadito lo stesso Capo di Gabinetto, l’avvocato Sgroi. Lo stesso assessorato si è impegnato ad accelerare la sua approvazione, salvo correzioni da apportare, per farla approdare così finalmente in giunta regionale. Colmare questo ritardo ci darà lo slancio necessario per la ricerca del personale mancante che vincendo il concorso potrà instaurare un rapporta a tempo indeterminato con l’Azienda sanitaria di Messina. Inoltre potremo stabilizzare quelle figure che già abbiamo».

L’Asp di Messina è l’unica azienda sanitaria siciliana a non avere ancora avuto l’approvazione della pianta organica e continua anche per questo a soffrire la mancanza di alcune figure professionali quali: anestesisti, ortopedici, ostetrici e cardiologi in particolare negli ospedali più marginali quali ad esempio Lipari, Barcellona, Patti per citarne alcuni.

In riferimento all’ospedale di Barcellona, l’assessore Giovanna Volo avrebbe detto di ragionare in un’ottica sistemica e quindi di coinvolgere in un’azione di sussidiarietà tutte le aziende ospedaliere della provincia di Messina, in maniera da sopperire- anche tramite dipartimenti aziendali- almeno in questa fase critica, alla carenza di personale. A rappresentare il presidio ospedaliero di Barcellona in commissione Ars erano presenti anche il sindaco Giuseppe Calabrò e il presidente del comitato in difesa del nosocomio.

Il deputato di Fratelli d’Italia Pino Galluzzo in commissione avrebbe fatto due proposte, una a breve termine: quella di coinvolgere le quattro aziende ospedaliere della provincia di Messina e, tramite convenzioni, avere dei medici a turnazione (provenienti dalle diverse strutture) per mettere in piedi quantomeno l’emergenza/urgenza dell’ospedale di Barcellona. E di conseguenza poter avviare tutti i concorsi a tempo indeterminato, in un prossimo futuro. Mentre la proposta a lungo termine proporrebbe ai sindaci dei due distretti di Barcellona e Milazzo di individuare un’area (il benestare dovrà darlo il Governo, la Regione e quindi l’assessorato) nel quale poter costruire un’unica struttura con 300 posti letto (ovvero la sommatoria dei due ospedali) affinché diventino un ospedale attrattivo. Nella seduta di oggi si è messo in evidenza ancora una volta come gli ospedali di provincia rischiano di soccombere rispetto agli ospedali delle città metropolitane.

Il presidente Pippo Laccoto si è inoltre detto disponibile a parlare presto anche del destino e dell’organizzazione della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina, mentre la direzione dell’Asp si è impegnata a produrre i dati sull’attività svolta in favore dei pazienti siciliani e calabresi.

Per quanto riguarda l’Ospedale di Caltagirone esprime soddisfazione l’onorevole Giuseppe Lombardo (MPA) per l’impegno assunto dall’Assessore regionale per la Salute, Giovanna Volo, in ordine alle misure urgenti da mettere in campo per evitare la sospensione della Rete di emergenza infarto e del reparto di Cardiologia (CLICCA QUI).

Inoltre la Commissione Sanità ha chiesto al Governo e all’Ars di impegnarsi a ridefinire il perimetro di nuove regole per riconvertire gli ospedali divenuti Covid center e, con provvedimenti straordinari, di ipotizzare ospedali di zona disagiata ovvero, con provvedimenti straordinari, procedere all’autorizzazione dei pronto soccorso di zona disagiata. Nel documento si fa riferimento ai nosocomi di Marsala, Barcellona Pozzo di Gotto, Partinico, Acireale, Ribera e all’ospedale Cervello di Palermo.

Su questo tema interviene Giusi Savarino (FdI): «Ho partecipato in VI Commissione Salute all’audizione dell’Assessore regionale Giovanna Volo sul tema del riconoscimento del Presidio ospedaliero “Fratelli Parlapiano” di Ribera come ospedale di zona disagiata richiesta dal Comitato Zona Disagiata. Risulta cruciale la definitiva rifunzionalizzazione del Parlapiano da Covid Hospital a effettivo punto di riferimento sanitario nel territorio, non solo per le malattie infettive. L’assessore Volo ci ha riferito di voler avviare l’iter per il riconoscimento: un ottima notizia, per dare seguito alle sollecitazioni dei Sindaci dei Comuni delle aree interne e del comitato richiedente».

«Con il riconoscimento di zona disagiata e la consequenziale apertura di opportuni servizi sanitari, dal pronto soccorso agli ambulatoriali specialistici, potremo garantire a tutti i cittadini, anche a quelli delle aree montane e pre montane che usufruiscono del Parlapiano, il diritto alla salute- aggiunge Savarino- Ribadisco la mia proposta: applicando una premialità per i professionisti sanitari che prestano servizio in zone disagiate riusciremo a garantire la solidità ed efficienza dei presidi ospedalieri su cui abbiamo investito, evitando che si trasformino in cattedrali nel deserto».

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