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I dettagli

Asp di Caltanissetta, la protesta della Fp Cigl: «In esubero 300 operatori Covid»

Sono stati indetti lo stato di agitazione e allo stesso tempo un sit-in presso la prefettura. Ecco la replica di Caltagirone, contattato da Insanitas.

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A seguito di un’assemblea presso la Camera del lavoro della CGIL di Caltanissetta, a cui hanno preso parte numerosi infermieri ed OSS in servizio presso l’ASP, è stato indetto lo stato di agitazione e allo stesso tempo un sit-in presso la prefettura di Caltanissetta per venerdì 10 febbraio dalle 11 alle 13. Lo fa sapere il Segretario della FP-CGIL, Angelo Polizzi, sottolineando: «Aderirà anche il sindacato FSI-USAE, che condivide insieme alla CGIL la grande preoccupazione per il destino occupazionale di questi lavoratori e per la tenuta della Sanità nella nostra Provincia. Si tratta di circa 300 Operatori assunti per l’emergenza covid che il 19 gennaio 2023 hanno appreso, con l’avvallo di alcune sigle sindacali, di essere personale in esubero».

Contattato da Insanitas, il commissario straordinario Alessandro Caltagirone replica così: «I 300 lavoratori, reclutati per emergenza covid, non rappresentano personale in esubero, tant’è che sono tutti in servizio. Di ciò ne abbiamo tutti piena coscienza compresa la CGIL che insieme alle altre organizzazioni sindacali ha approvato l’ultima dotazione organica. Essendo stati reclutati con procedure straordinarie saranno stabilizzati, se ne hanno i recquisiti, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. Sono certo che progressivamente saranno tutti assorbiti all’interno dell’organico tenuto conto delle attuali e future esigenze di assistenza».

«Una situazione per noi paradossale perché di fatto il personale mantenuto con un monte ore di 30 ore settimanali è sovraccaricato e con una costante richiesta di effettuare straordinari perchè utilizzato per garantire la riapertura dei reparti finora accorpati per “carenza di personale” (vedasi pneumologia, neurochirurgia, urologia, chirurgia generale, chirurgia vascolare)- aggiunge Polizzi nel suo comunicato stampa-  Per garantire l’apertura di altre tre sale operatorie, per coprire quella quota di personale prossimo alla pensione che sta smaltendo le ferie residue, per sostituire gli infermieri risultanti in pianta organica ma sollevati dal servizio in corsia da parte del medico competente e destinato ad altre mansioni, per aprire i servizi di neuroradiologia, per cui non è prevista una dotazione organica, cosi come per l’emodinamica il cui personale afferisce all’UOC di Cardiologia e UTIC, creando il paradosso di un esubero di infermieri».

Il sindacato sollecita «chiarezza sulla reale situazione delle dotazioni organiche, non per macroaree, ma dettagliata per ogni singola UO ed ogni singolo presidio nonché sulle strutture del territorio. Perché laddove dovesse emergere un reale esubero è chiaro che chi ha proceduto all’assunzione di tale personale non aveva contezza del reale fabbisogno e deve rispondere a tutti questi lavoratori, laddove invece non dovesse emergere alcun esubero si profilerebbe un danno a tutti i lavoratori e ai cittadini».

Infine, dalla Fp Cgil sottolineano: «Vorremmo poter accedere alla reale dotazione organica, più volte richiesta ma su cui non abbiamo mai ottenuto riscontro, in modo da poter ragionare sui numeri e magari essere sconfessati. Risulta prioritario per noi dare risposte a questi lavoratori che in questi ultimi tre anni si sono spesi per sorreggere il sistema e garantire i servizi alla cittadinanza con l’erogazione dei LEA e per i quali chiediamo le 36 ore come da CCNL e una procedura di stabilizzazione che possa restituire dignità e giustizia».

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