ASP e Ospedali

L'annuncio

Asp di Catania, ricoverata la prima paziente presso la “Speciale unità di accoglienza permanente” di Militello

Si tratta di un'anziana in uno stato di minima coscienza.

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CATANIA. Ieri mattina, la Suap (Speciale unità di accoglienza permanente) del Presidio ospedaliero di Militello ha ospitato la prima paziente. È un’anziana donna di Militello, ricoverata in gravissime condizioni di salute presso l’UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “Gravina” di Caltagirone.

A causa di serie complicanze la paziente è entrata in uno stato di minima coscienza. Da qui la decisione dei medici del nosocomio calatino, accolta dai familiari, di trasferire la signora presso la Suap di Militello.

«Una programmazione dell’assistenza condivisa tra Assessorato ed Aziende sanitarie – dichiara l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi– attenta ai bisogni del territorio e al soddisfacimento dei livelli essenziali di assistenza è per la nostra Regione la leva che innalza ulteriormente l’offerta dei servizi per i cittadini, raggiungendo standard che, negli ultimi anni, vede collocare la Sicilia e le sue strutture in posizioni di tutto rispetto in riferimento al panorama nazionale».

L’Asp di Catania ha attivato due Suap, per un totale di 20 posti letto: 6 a Catania, presso l’Ospedale “Santo Bambino” dell’AOU “Policlinico-Vittorio Emanuele” e 14 a Militello V.C., presso l’Ospedale “Basso-Ragusa”.

«Con questo ricovero, la Suap di Militello entra appieno nelle sue funzioni, e nei fatti si attiva contestualmente, in tutte le sue articolazioni, anche la rete territoriale per il trattamento dei pazienti in stato vegetativo e/o in stato di minima coscienza- afferma Giuseppe Giammanco (nella foto), direttore generale dell’Asp di Catania- Oltre al conseguimento di questo preciso obiettivo di programmazione regionale, che ci consente di allinearci agli standard assistenziali e riabilitativi specifici fissati a livello nazionale e regionale, siamo orgogliosi di essere riusciti a costruire un’efficace rete di sostegno a questi pazienti, particolarmente fragili, e alle loro famiglie».

Le Suap sono strutture extraospedaliere dedicate ad accogliere pazienti in stato vegetativo o stato di minima coscienza all’interno di una rete regionale integrata per il trattamento dei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite in fase cronica. La durata della degenza generalmente è individuata dal Pai. Per i ricoveri con prevalente funzione di sollievo e sostegno socio-ambientale la degenza è fissata nella durata massima di 30 giorni nell’anno. Non è prevista alcuna partecipazione dell’utenza alle spese non sanitarie.

«Le Suap rispondono ad un bisogno di salute e di assistenza che richiede una presa in carico precisa e altamente qualificata, e un attento impegno organizzativo- afferma Franco Luca, direttore sanitario dell’Asp di Catania- Che tutto questo si sia realizzato e che funzioni grazie alla piena collaborazione fra i due Ospedali di Caltagirone e di Militello è segno di forte coesione e di sinergia su obiettivi condivisi a servizio del territorio».

Fra le figure professionali richieste nelle Suap si segnalano neurologi, fisiatri, psicologi, assistenti sociali, animatori, fisioterapisti, addetti all’assistenza dei pazienti, infermieri professionali e assistenti amministrativi.

«Il fabbisogno di risorse professionali di ciascuna Suap è determinato tenendo conto della tipologia degli ospiti e delle funzioni esplicate- spiega Daniela Faraoni, direttore amministrativo dell’Asp di Catania- Grazie alla piena sinergia fra le strutture presenti sul territorio e a mirati interventi di carattere organizzativo e amministrativo, riusciamo a rispondere allo specifico fabbisogno assistenziale e a valorizzare l’approccio multidisciplinare, elemento indispensabile in strutture d questo tipo».

Si stima che in Italia le persone in stato vegetativo siano circa 3000. I numeri, seppur sommariamente, ci danno le dimensioni di un problema di grande rilevanza medica e sociale.

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