CATANIA. Le organizzazioni sindacali mediche dell’Arnas Garibaldi di Catania esprimono «totale dissenso riguardante la proposta della nuova rete ospedaliera siciliana».
Lo si legge in un comunicato stampa firmato da Anaao Assomed, Cimo, Cisl Medici, Fm Uil, Fpl Amco e Snr, che prosegue così: «L’Azienda Garibaldi pur avendo acquisito il DEA di II livello, verrebbe fortemente penalizzata con la prevista soppressione sia di posti letto che di Unità Operative con grave ripercussione sulla qualità e sulla quantità delle cure erogate a pazienti acuti e cronici. Ciò assume un rilievo drammatico se si considera inoltre, la prossima chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele che comporterà un ulteriore incremento dell’afflusso dei pazienti al Garibaldi, inteso come unico Pronto Soccorso cittadino».
Secondo i sindacati «assolutamente inaccettabili ed imprudenti risultano il declassamento e la soppressione di numerose strutture di eccellenza quali la Neurochirurgia, l’Oncoematologia, la Neonatologia, l’Epatologia, la Rianimazione Pediatrica, la Medicina d’Urgenza, Cardiologia, la Radiologia ed altre».
Inoltre gli autori della protesta sottolineano: «Tali considerazioni sono state espresse più volte nei mesi scorsi all’assessore Baldo Gucciardi e al sindaco di Catania Enzo Bianco, che hanno dimostrato l’assoluta presa di coscienza della gravità della problematica tanto da assicurare un loro tempestivo intervento che avrebbe mirato al mantenimento dei posti letto e delle Unità Operative dell’Arnas Garibaldi. Ma al via libera della Rete ospedaliera da parte della Commissione Sanità all’Ars, l’impegno richiesto è stato totalmente disatteso pertanto che le OO.SS. mediche del presidio Arnas Garibaldi di Catania, dichiarano lo stato di agitazione, riservandosi ulteriori iniziative».