PALERMO. «Da oggi siamo la prima azienda ospedaliera pubblica in Sicilia occidentale dotata del mammografo con mezzo di contrasto». Lo fa sapere ad Insanitas l’Arnas Civico, sottolineando che l’iniziativa portata avanti dall’UOC di Radiodiagnostica diretta da Domenico Messana con l’equipe di Radiologia Senologica, Medici, Tecnici ed Infermieri, guidati da Cristiana Duranti, e supportata dalla Direzione Strategica nelle figure del Direttore Generale, Roberto Colletti e del Direttore Sanitario, Salvatore Requirez, ha visto la conclusione dell’iter burocratico d’acquisto nei giorni passati e l’effettuazione della prima mammografia con mdc in data odierna.
Come è noto per scoprire un tumore misconosciuto del seno, l’esame principale è la mammografia che ha permesso una riduzione della mortalità dal 20% 40%; tant’è che viene usata come screening essendo, il carcinoma della mammella, la neoplasia più frequente nel sesso femminile tra tutte le neoplasie. Tuttavia questo esame ha delle limitazioni nei seni densi cioè radiopachi per la presenza del cosiddetto “rumore anatomico ” il quale potrebbe mascherare l’eventuale presenza di lesioni mammarie. A questo punto la sensibilità della mammografia si riduce. A volte anche in donne di età avanzata potremmo avere dei seni parenchimatosi quindi i cosiddetti seni densi in cui si riduce sia la sensibilità che la specificità della mammografia.
Il Direttore del Dipartimento Diagnostica per immagini Domenico Messana, afferma: «Negli ultimi anni la mammografia analogica è stata sostituita dalla mammografia digitale che ha permesso con le sue immagini di alta qualità una migliore risoluzione di contrasto migliorando l’accuratezza diagnostica e di sviluppare applicazione come la tomo sintesi e la CESM (contrast Enhancement Spectral Mammography). Proprio quest’ultima metodica, mammografia con mdc, unisce i principi della mammografia alla somministrazione di mezzo di contrasto endovena, che permette, come succede con la risonanza magnetica (RM), una valutazione contrastografica delle mammelle, evidenziando le zone che captano il mezzo di contrasto, tipica espressione di neoangiogenesi neoplastica».
La dottoressa Cristiana Duranti, da anni tra i principali esperti aziendali del settore e coordinatore del gruppo di riferimento, dichiara: «La CESM permette, dopo l’acquisizione di mammografie digitale a bassa energia con tecnica dual energy e dopo la somministrazione di mezzo di contrasto per uso endovena con sottrazione spettrale, la produzione di un’immagine mammografica combinata che ci permette di ridurre notevolmente il rumore anatomico. I tempi dell’esame sono velocissimi, dopo due minuti dal mezzo di contrasto vengono eseguite delle proiezioni mammografiche in cui si evidenzieranno eventuali lesioni mammarie altresì nascoste».
L’esame risulta essere relativamente poco costoso, integra la mammografia convenzionale e potrebbe affiancarsi alla risonanza magnetica o sostituirla nei casi in cui è controindicata oppure essere utilissima in molte indagini di oncologia senologica per esempio per trovare dei tumori nascosti nel seno o per delimitare con precisione i margini di una lesione per una esatta pianificazione del trattamento chirurgico.
La CESM è un esame ben accettato dalle pazienti, che dura pochi minuti e viene eseguito in sala mammografica non in ambienti chiusi. Quindi adatto per persone claustrofobiche. Rispetto alla risonanza magnetica, la mammografia con mezzo di contrasto costa meno per vari motivi: sia perché è un’apparecchiatura meno costosa e per tempi di durata dell’esame (circa 10 minuti) contro i 30/40 minuti della risonanza magnetica.
Come tutte le metodiche diagnostiche, oltre che le buone apparecchiature è necessario affidarsi a professionisti che abbiano una esperienza pluriannuale nell’ambito della Breast. Analizzando le varie casistiche la mammografia con mezzo di contrasto è molto utile per trovare dei tumori occulti che hanno già dato metastasi nel corpo, ed inoltre riduce notevolmente i falsi positivi che l’indagine di Rm più frequentemente potrebbe dare. In sintesi quest’esame essendo molto veloce e ben tollerato delle pazienti permette di escludere completamente tutte le patologie benigne e di evidenziare solo le aree interessate dalla neoplasia.
Come ormai dimostrato in letteratura da numerosi studi, la mammografia con mezzo di contrasto ha le stesse indicazioni e possibilità diagnostiche della risonanza magnetica pertanto risulta utile per indicazione della stadiazione locale pre operatoria del tumore mammario , per la soluzione di “problem solving “ovvero lesioni che non si riesce bene a tipizzare.
Il direttore generale Roberto Colletti sottolinea: «L’ARNAS non si sottrae all’impegno di concorrere alo schema di rete regionale in tema di Breast Unit mettendo in campo le migliori prerogative tecnologiche al momento offerte dal mercato a vantaggio degli utenti».
Interviene pure il direttore sanitario Salvatore Requirez: «L’acquisizione della nuovissima tecnologia segna un decisivo passo in avanti nel percorso di massima precisione diagnostica nei casi di carcinoma mammario , puntando sull’ancora più elevata specificità e sensibilità degli esami condotti e garanti dalle più esperte professionalità impiegate dall’azienda al tal fine».