PALERMO. Per motivi diversi, entrambi riconducibili all’emergenza Coronavirus, sono stati momentaneamente sospesi i ricoveri di Neurochirurgia di due ospedali palermitani.
Lo denuncia Angelo Collodoro (nella foto), vicesegretario regionale del sindacato Cimo, che punta l’indice contro «questo intollerabile ed inaccettabile abbassamento del livello assistenziale» e sottolinea: «A Villa Sofia i ricoveri sono stati stoppati dopo la scoperta di altri casi di positività tra pazienti e operatori sanitari. Erano risultati negativi al tampone rapido ma appunto poi positivi al tampone molecolare».
Non va meglio all’Arnas Civico: «Anche in questo caso la Neurochirurgia è chiusa in attesa del trasferimento in un altro padiglione, deciso per lasciare spazio ai ricoveri Covid nel padiglione 4. Inoltre è assurdo che in questa fase di emergenza sia ancora consentita l’attività intramoenia, che di fatto distoglie alcuni chirurghi e anestesisti dai reparti Covid-19».
Infine, Collodoro segnala pure che all’ospedale Ingrassia «una sala del pronto soccorso è momentaneamente chiusa per problemi all’impianto fognario e un ascensore montalettighe è fermo causa guasto».
AGGIORNAMENTO ORE 13: all’Arnas Civico il reparto di Neurochirurgia è stato trasferito nel padiglione 7, dove sono disponibili 13 posti letto (dei quali al momento 11 occupati).
AGGIORNAMENTO ORE 15
Da Villa Sofia-Cervello, contattata da Insanitas per una replica, precisano: «Nel reparto di Neurochirurgia (presidio Villa Sofia) sono stati riscontrati 10 soggetti positivi al Coronavirus, di cui 6 operatori sanitari e 4 pazienti. Pertanto, sono stati sospesi tempestivamente sia i ricoveri ordinari che quelli urgenti e ancora tutte le attività ambulatoriali, comprese quelle svolte in intramoenia (o regime ALPI).