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Ecco il Pdta

Arnas Civico di Palermo, tempi più veloci per diagnosticare le neoplasie polmonari

Presentato il “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale”. Il commissario Migliore: «Abbiamo messo insieme i migliori specialisti per assicurare al paziente di poter essere preso incarico in modo completo e non più parcellizzato».

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PALERMO. È stato presentato all’Arnas Civico il “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale” per le neoplasie polmonari: si tratta di un iter dedicato che consente entro trenta giorni al massimo, attraverso un “corridoio preferenziale ” di pervenire ad una diagnosi certa e di garantire al paziente un approccio multidisciplinare, superando la parcellizzazione delle fasi di cura della malattia.

«Il PDTA- afferma Giuseppe Di Miceli, direttore dell’unità operativa di chirurgia toracica e del Dipartimento Centro Oncologico dell’Azienda palermitana- nel paziente con sospetta patologia, consente, attraverso un percorso dedicato, di pervenire ad una diagnosi quanto più possibile precoce: un elemento fondamentale, poiché la dilatazione dei tempi diagnostici riduce le possibilità di sopravvivenza. L’obiettivo è armonizzare l’iter di diagnosi e cura, al fine di avviare il paziente, attraverso un iter multidisciplinare, rapido ed efficacie alle migliori terapie del caso, riducendo sprechi anche in termini di risorse».

«In Arnas- continua Di Miceli- operiamo di tumore primitivo del polmone circa 100/150 casi annui relativamente alle resezioni maggiori e registriamo, complessivamente, circa 250 interventi all’anno, se includiamo anche la quota delle resezioni minori. Nelle resezioni maggiori, ovvero le cd. lobectomie viene asportato un intero lobo del polmone, mentre nelle resezioni minori vengono asportati solo segmenti del polmone. La sopravvivenza, postuma all’intervento, dipende dalla stadiazione del tumore: nel primo stadio, è di oltre 5 anni per un buon 20-25% di persone e si riduce in fase più avanzata, ovvero secondo e terzo stadio».

Livio Blasi, direttore di Oncologia Medica, sottolinea: «Secondo le stime nazionali sono oltre 40 mila all’anno i casi di tumore polmonare. Si ammala 1 donna su 38 e 1 uomo su 9. Con questo percorso cambiano i tempi della diagnosi: il paziente con sospetto tumore polmonare viene avviato verso un iter preferenziale per gli esami di laboratorio, radiologici, endoscopici, bioptici, garantendo nell’arco di 30 giorni al massimo una diagnosi certa e l’inizio della terapia, sia essa chirurgica o medica. Abbiamo così offerto a questi pazienti un percorso multiprofessionale armonico, in cui ogni specialista coinvolto diventa responsabile del segmento diagnostico-terapeutico di sua competenza. Settimanalmente ci riuniamo per discutere i casi in corso, realizzando un approccio condiviso. Ciò consente di ridurre le voci di spesa, elevate in quest’ambito, e di riconvertire i risparmi in dotazioni tecnologico-strumentali innovative e nell’acquisto dei farmaci di ultima generazione».

Giuseppe Di Miceli e Livio Blasi

Blasi conclude: «I percorsi vanno predisposti anche in base al tipo di ospedale dove si fa oncologia, se vogliamo offrire uno strumento adeguato a rendere finalmente operativa la rete oncologica siciliana, già varata nella precedente legislatura, ma di fatto ancora ferma».

Il PDTA della neoplasia tumorale coinvolge un ampio ed eterogeneo ventaglio di professionisti dedicati ( pneumologo interventista o broncoscopista, chirurgo toracico, oncologo, radiologo, radioterapista, medico nucleare, psicologo). Questo percorso può essere attivato su istanza del medico di base o, incidentalmente, attraverso il Pronto Soccorso, o dallo specialista del territorio.

«Sono circa 200 le nuove diagnosi di tumore polmonare istologicamente confermate, che ogni anno si registrano nella nostra azienda- afferma Giuseppe Failla, responsabile dell’UOSD di endoscopia bronchiale e del PDTA sulla neoplasia polmonare- Il percorso introduce una fase organizzativa per cui il paziente viene assistito in tutti i passaggi dell’iter diagnostico- terapeutico, in accordo multidisciplinare, tra i vari specialisti. Ciò consente di valutare e discutere l’andamento della malattia per pervenire al trattamento migliore. L’Arnas offre il livello più avanzato per quanto attiene la diagnosi, affinché essa sia completa, corretta, accurata e sempre meno invasiva. Oggi abbiamo a disposizione esami molto sofisticati ed in regime ambulatoriale, con un day hospital, senza necessità di ricoverare il paziente, possiamo offrire un’alta qualità diagnostica».

Maria Letizia Di Liberti

Failla ricorda: «Il ruolo della broncoscopia è determinare la malattia nella sua cellularità per riconfermare la diagnosi e applicare la terapia più adeguata. In altre parole la broncoscopia, che segue alla TAC, consente la biopsia del tessuto, su cui poi viene eseguito l’esame istologico. Mentre la cd. PET è l’indagine metabolica che dà informazioni sull’attività del tumore e sul livello di aggressività della malattia: aspetto importante per orientare l’approccio terapeutico».

«Purtroppo- aggiunge- i sintomi del tumore del polmone sono molto sfumati e sovente vengono rilevati tardivamente. Per fare un esempio, il calo improvviso di peso, che è tipico di questa patologia, può in teoria anche essere legato ad altre malattie. Spesso le neoplasie tumorali vengono individuate precocemente in modo del tutto incidentale, magari durante l’RX Torace eseguito per altre ragioni. Ai fumatori si consiglia eseguirlo con cadenza biennale superati i 50 anni, ma dipende anche dalla quantità di sigarette fumate. Il 60 per cento delle morti da fumo sono collegate ad una malattia polmonare. Il 30% al tumore del polmone; il 30 % alla BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva). Il 25% dei fumatori possono sviluppare un tumore».

Giovanni Migliore, commissario dell’Arnas Civico di Palermo, evidenzia: «Abbiamo messo insieme i migliori specialisti nell’ambito delle patologie tumorali del polmone per assicurare al paziente di poter essere preso incarico in modo completo e non più parcellizzato. Così i pazienti siciliani potranno trovare risposte adeguate ed essere accompagnati durante tutta la malattia per ottenere il migliore risultato, ottimizzando anche i costi e le attese».

Alla presentazione del PDTA era presente il Dirigente Generale del Dasoe, Maria Letizia Di Liberti, che ha portato il saluto dell’assessore alla Salute.

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