PALERMO. Altri due nuovi direttori di U.O.C. all’Arnas Civico di Palermo. Si tratta di due incarichi quinquennali a partire da oggi (1 marzo), di cui ha avuto notizia Insanitas, che riguardano la Neuroradiologia e la Radiologia Interventistica del presidio ospedaliero Civico. In entrambi i casi c’è stata una selezione per titoli e colloquio.
Per quanto riguarda la Neuroradiologia i candidati sono stati due: Aurelia Maria Banco, palermitana classe 1967, e Giuseppe Craparo, originario di Sciacca in provincia di Agrigento e nato nel 1976. Nella seduta del 10 febbraio sono stati esaminati i curricula e successivamente si è proceduto al colloquio con l’unico candidato presente, cioè Craparo, che ha ottenuto in totale 80,35 punti su 100 (35,35/50 per il curriculum e 45/50 nel colloquio) e quindi ha avuto l’incarico di direzione.
Altra direzione è quella affidata per la Radiologia interventistica, che è stata introdotta con la nuova rete ospedaliera. Il conferimento dell’incarico va a Mario Giuseppe Vallone, alcamese classe 1966 e già in servizio da tempo all’Arnas palermitana. Ha ottenuto in totale 88,80 punti su 100, cioè 40,80 per il curriculum e 48 nel colloquio. Ha preceduto il palermitano Luigi Maruzzelli che si è fermato a 70 punti. Non si sono presentati al colloquio gli altri due candidati, Vincenzo Caravello e Fabio La Gattuta.
Contattato da Insanitas, il direttore sanitario dell’Arnas Civico, Salvatore Requirez, sottolinea: «La nomina a direttore di struttura complessa del dottor Craparo e del dottor Vallone conclude un’ulteriore tappa del percorso di crescita che sta segnando la storia degli ultimi anni dell’Ospedale Civico, volta sempre più, vista la caratura professionale degli incaricati, a rafforzare i livelli di riferimento per l’ARNAS per una seria gestione dell’alta specializzazione. Il completamento degli organici apicali- siamo giunti ad oltre venti nuovi primari nominati nella corrente gestione- conferisce non solo solidità di intervento specie nelle casistiche di elevata complessità ma getta le basi anche per una serena programmazione in vista della prossima entrata a pieno regime del modello dipartimentale previsto dall’atto aziendale».