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Policlinici

Adesso è ricoverato al Policlinico

“Analfabeta, senza parenti e senza dimora” la Clinica Latteri rispedisce un paziente al Policlinico. Avviata un’ispezione

La clinica aveva precedentemente dato disponibilità al trasferimento dal Pronto Soccorso del Policlinico di Palermo, ma dopo l'arrivo il diniego con il referto che recita: "Si rimanda indietro il vostro paziente ...."

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Prima accettato e poi, dopo l’arrivo in ambulanza, rispedito al Policlinico di Palermo perché “analfabeta, senza parenti e senza dimora” come si può leggere chiaramente nel referto. Ha davvero dell’incredibile la vicenda raccontata ieri dalla giornalista di Repubblica Giusi Spica.

Nell’occhio del ciclone è finita la Clinica Latteri di Palermo che ora, come confermato dai vertici dell’Assessorato Regionale della Salute, rischia un’ispezione. L’Asp di Palermo (competente per territorio) è già stata invitata dagli uffici di Piazza Ziino a svolgere con urgenza tutti i necessari accertamenti al fine di verificare se esistono profili di inadempienza contrattuale da parte della clinica privata convenzionata con il sistema sanitario regionale.

Ma ricostruiamo l’accaduto: nella giornata del 16 gennaio scorso un uomo, trasportato da un’ambulanza del 118, viene portato al pronto soccorso del Policlinico di Palermo. Verificata la frattura al femore e considerato che i posti letto del reparto di ortopedia dell’ospedale universitario sono tutti occupati si procede con la consueta attività di ricerca di posti letto in altri reparti della città. L’uomo rimane per due giorni ricoverato nell’area di emergenza dell’ospedale universitario, fino al pomeriggio del 18 novembre, quando a dare disponibilità per il ricovero ed il conseguente intervento chirurgico è la clinica Latteri, una casa di cura privata convenzionata. (Secondo quanto prevede il protocollo tra Regione e strutture private, infatti, i pronto soccorso pubblici, in caso di mancanza di posti letto in corsia, possono trasferire i malati nei posti letto convenzionati (e rimborsati dunque con i soldi pubblici). L’ambulanza fa appena in tempo ad arrivare alla Clinica Latteri che il paziente viene letteralmente rispedito al mittente, consegnando nelle mani dei sanitari del 118 un referto che testualmente recita “In atto non è possibile ricoverare il paziente nella nostra struttura in quanto risulta analfabeta e senza parenti e senza dimora”.

“Secondo le normative vigenti una struttura convenzionata può prestare le cure a pazienti che siano in grado di dare il loro libero e informato consenso alle cure, diversamente da quanto è tenuto a garantire un’area di emergenza pubblica. Purtroppo, le condizioni di coscienza del paziente, la mancanza di riferimenti familiari che potessero sostituirsi nella espressione di consenso, la sua condizione sociale necessitavano l’attivazione dei servizi sociali, che vista l’ora dell’arrivo nel tardo pomeriggio sarebbero stati irrintracciabili. Siamo disponibili al ricovero già domani al fine di attivare le necessarie procedure amministrative e fornire la meritata assistenza al paziente che, dovendo essere sottoposto a un intervento chirurgico sì importante ma non vitale, può essere portato in sala operatoria secondo procedure medico-legali purtroppo necessarie”. Questa la dichiarazione rilasciata dalla direzione sanitaria della clinica Latteri alla giornalista di repubblica.”

Il paziente adesso è ricoverato presso l’unità operativa di Geriatria del Policlinico, dove intanto si erano liberati dei posti letto, adesso si potrà finalmente procedere con l’intervento chirurgico, anche se in ritardo rispetto alle linee guida che, per la fattura al femore, indica in 48 ore il termine massimo entro il quale va fatta l’operazione.

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