AGRIGENTO. All’ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento nascerà un Polo per lo screening mammografico, che permetterà di erogare un miglior servizio per gli utenti.
Il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, il direttore dell’Unità Operativa di Radiodiagnostica, Angelo Trigona, e il Coordinatore del Centro Gestionale Screening, Gaetano Geraci, hanno lavorato scrupolosamente per portare a termine il prima possibile il progetto.
«Finora l’Asp di Agrigento ha fornito il servizio avvalendosi di una società esterna ma, recentemente è stato ritenuto necessario poter fornire un servizio interno», spiega il dott. Geraci.
Il primo passo è stato quello di formare i medici radiologi lettori interni dedicati, che per legge necessitano almeno 5.000 letture di mammografie da screening all’anno.
Il polo verrà inizialmente ubicato nel reparto di Radiologia del San Giovanni di Dio (in contrada Consolida), ma presto sarà spostato nei locali adiacenti. Probabilmente dal 16 maggio, ma comunque entro la fine del mese, il centro sarà operativo.
«Pertanto- spiega il dott. Trigona- a breve il Centro gestionale screening invierà gli inviti alle utenti che debbono effettuare lo screening».
«Per migliorare il servizio, oltre ai due mammografi digitali acquistati dall’Asp con fondi europei e sottoposti a manutenzione di recente, sono stati comprati un ecografo multidisciplinare che sarà destinato alla sede di Agrigento- conferma il referente del centro screening, il dott. Riccardo Mandracchia– e un mammografo digitale, impiantato la scorsa settimana presso l’Ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì».
Il nuovo Polo prevede anche l’apertura di altri due Centri presso l’ospedale di Sciacca e il poliambulatorio di Canicattì, che saranno collegati a quello di Agrigento attraverso sistemi all’avanguardia, come RIS- PACS per gestire a distanza gli screening effettuati.
Il progetto ha l’obiettivo di creare una vera e propria Unità operativa interna, che si dedichi all’utente sin dal primo incontro e lo segua fino alla fine del suo percorso.
Il programma diagnostico prevederà inizialmente l’invito della donna, poi la realizzazione dello screening, la doppia lettura del referto da parte di operatori interni e, infine, un eventuale secondo richiamo.
Le letture saranno effettuate su una scala che va da R1 a R5, e le utenti che presenteranno un risultato compreso tra R3 e R5 verranno richiamate per un’integrazione ecografica che non dev’essere intesa come una conferma della presenza del carcinoma alla mammella ma come un approfondimento: secondo le statistiche, solo l’1% dei pazienti che si sottopongono a un secondo controllo (10%), presenta un risultato positivo.