PALERMO. «Serve l’arresto immediato. Basta indignarsi o esprimere solidarietà ai medici aggrediti. Il ministro Grillo acceleri l’iter legislativo del disegno di legge anti-violenza contro tutti i professionisti sanitari che non ha ancora visto la luce ed è ancora incardinato in Commissione Igiene e Sanità del Senato».
Così il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato (nella foto) commenta l’escalation di questi mesi, culminata con l’aggressione subita da due medici all’ospedale Ingrassia di Palermo, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia.
«Il testo riconosce ai medici lo status di pubblico ufficiale. In questo modo, i reati commessi da chi aggredisce il professionista nell’esercizio delle sue funzioni- spiega il presidente- sono puniti con pene aggravate e possano essere perseguiti d’ufficio, senza il bisogno di sporgere una querela di parte».
Quest’anno, ricorda Amato «un medico su due è stato aggredito verbalmente e quattro su dieci hanno subito violenze fisiche. Un numero incredibile, sempre in crescita, reso possibile anche per l’assenza di pene. L’Ordine dei medici continuerà a fare la sua parte con gli unici strumenti a sua disposizione, supporto legale e costituzione civile. Ma la gravità è tale che servono supporti straordinari».