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La nota

Aggressione a Villa Sofia, la direzione aziendale: «Due denunciati, ecco cosa è accaduto»

Gli operatori sanitari non hanno riportato danni fisici. Ecco la ricostruzione dell'accaduto.

Tempo di lettura: 4 minuti

PALERMO. La direzione aziendale di Villa Sofia-Cervello condanna «il deprecabile ed inqualificabile gesto posto in essere da facinorosi delinquenti nei confronti di nostri operatori sanitari», ricostruisce l’accaduto e sottolinea: «Da ultime notizie sembrerebbe che i due aggressori, i quali risultano pregiudicati, siano stati già identificati e denunciati».

I vertici dell’ospedale palermitano (il dg Walter Messina al centro nella foto con il direttore sanitario Aroldo Gabriele Rizzo e quello Amministrativo Rosanna Oliva) intervengono sull’ennesimo fatto violento di cronaca negli ospedali siciliani (clicca qui) e fanno anche sapere che gli operatori sanitari «non hanno riportato danni fisici, se non insulti e spintoni in ogni caso da condannare».

La Direzione Aziendale ha approfondito- con i Servizi e gli uffici competenti- la dinamica sullo svolgimento dell’accaduto.

Il 18 agosto in orario notturno il paziente accede al pronto soccorso del P.O. Cervello per verosimile lipotimia ed è inviato a scopo cautelativo e vista anche l’insistenza dei parenti  a Villa Sofia per consulenza neurologica, richiedendo una Risonanza magnetica.

Quindi viene sottoposto, come da procedura, alle domande di rito riguardanti la presenza di metalli potenzialmente incompatibili con la risonanza (Pace-maker, protesi, etc.).

«A quel punto i figli del paziente, interpretando il colloquio come una “perdita di tempo”, iniziano ad aggredire dapprima verbalmente, poi spintonando, infine prendendo a calci e pugni la porta di vetro scorrevole che consente l’accesso delle barelle alla sala. A seguire divelgono la stessa porta manualmente tentando di introdurre la barella a forza».

Il medico in servizio, urlando riesce ad evitare che la barella sia introdotta fino alla sala RM, la moglie del paziente chiede in lacrime ai figli di uscire.

Dalla direzione aziendale sottolineano: «Questi ultimi allora prendono a calci e pugni la porta del corridoio. Il medico in servizio alla RM contatta il medico del P.S., che invia sul posto il personale in servizio della Vigilanza, che a sua volta chiama anche i Carabinieri. All’arrivo di questi ultimi i facinorosi si dileguano».

Inoltre «sembrerebbe che i due aggressori, i quali risultano pregiudicati, siano stati già identificati e denunciati. Il paziente, invece, sta bene; tant’è che dalle risultanze dell’esame diagnostico non è stato riscontrato il paventato ictus cerebrale e che a seguito del rientro- in ricovero in via “precauzionale” in neurologia- è stato dimesso a seguito di propria firma».

La direzione strategica di Villa Sofia-Cervello manifesta «solidarietà agli operatori sanitari coinvolti in tale inqualificabile aggressione posta in essere da delinquenti», rassicura gli utenti «che tale evento non ha causato- grazie anche al tempestivo intervento del Settore Tecnico e della Ditta affidataria del contratto di manutenzione, che hanno riparato sia la porta in ferro che la porta a vetro (lesionata e non infranta)- alcuna interruzione di pubblico servizio».

Inoltre saranno poste in essere «misure aggiuntive in materia di prevenzione/sicurezza oltre a quelle recenti adottate anche per dare seguito alle direttive assessoriali sul sovraffollamento dei Pronto Soccorso. Sono in corso di ultimazione, come già noto, le procedure UREGA per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione e ampliamento sul P.S. dell’Ospedale Cervello, mentre per il plesso ospedaliero di Villa Sofia verranno a breve terminate le attività di ampliamento e ammodernamento del relativo Pronto soccorso».

«Emerge tuttavia la necessità, non più rinviabile, di risolvere concretamente i troppi ed ormai ripetuti eventi di aggressioni nelle strutture sanitarie, soprattutto nei casi di interventi di massa. A tal proposito sembrerebbero non bastevoli il rafforzamento delle misure di sicurezza (armata e videosorveglianza), l’ulteriore regolamentazione delle procedure di accesso, il potenziamento degli accessi di sicurezza».

Sebbene l’Azienda ospedaliera palermitana si riserva di agire nelle sedi e nei modi più opportuni contro gli aggressori, potrebbe ipotizzarsi di introdurre «elementi normativi di dissuasione più severi, certi ed efficaci nei confronti di atti delinquenziali che creano danni all’intera collettività, approfondendo l’accaduto per comprendere come tutto ciò sia potuto accadere ed intraprendendo ogni opportuna azione».

Infine, i vertici di Villa Sofia-Cervello ringraziano “l’Assessore e gli Uffici Assessoriali per la vicinanza manifestataci. Verranno ulteriormente approfonditi gli eventi verificatisi per comprendere come tutto ciò sia potuto accadere. Le azioni, ritenute più opportune e tempestive, che verranno intraprese da questa Direzione Aziendale saranno ancora più inflessibili di quelle già adottate per i Pronto Soccorso, assicurando pertanto la continua presenza al fianco del prezioso lavoro svolto quotidianamente dagli operatori sanitari, consentendogli di svolgere il loro operato con maggiore sicurezza».

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