In merito alle proteste che hanno portato all’astensione dal lavoro molti professionisti sanitari della provincia etnea impiegati nell’assistenza domiciliare integrata, è intervenuta la deputata regionale di Attiva Sicilia Angela Foti la quale, di recente, ha incontrato una delegazione dei lavoratori. Ciò che ha portato i medici specialisti, gli psicologi, gli psicoterapeuti e gli infermieri allo sciopero è il trattamento economico previsto per le loro prestazioni. Trattamento irrisorio percepito per mezzo di una azienda aggiudicataria dell’appalto al massimo ribasso dell’Asp etnea.
“Occorre che Asp e Assessorato alla Salute intervengano con celerità – dice Foti – Ci troviamo nella situazione di avere, da un lato, circa 4000 pazienti fragili e non della provincia di Catania senza la necessaria assistenza domiciliare, quindi, privati di un diritto essenziale che è quello alla salute e, dall’altro lato, una platea di centinaia di professionisti della sanità in sciopero perché mortificati da pagamenti miseri e che, per altro, giungono spesso in ritardo”.
“Stiamo parlando di figure qualificate le quali giocano un ruolo indispensabile nei processi di riabilitazione e assistenza. Le cure domiciliari sono il primo step di chi inizia un percorso di recupero e il sistema sanitario non può non valorizzare queste competenze. Però sinora si è andati avanti con il sistema delle gare con il massimo ribasso che ha portato alle distorsioni attuali. Spesso grandi gruppi hanno vinto le gare con ribassi ingenti che hanno determinato una mortificazione delle professionalità in termini economici. Addirittura a Catania con l’ingresso del consorzio Sisifo sarebbero stati ritoccati ridotti i già esigui compensi”.
“La soluzione, chiesta anche dai lavoratori, è il sistema dell’accreditamento. Esso garantirebbe così la continuità assistenziale, migliori trattamenti economici per i professionisti e quindi un servizio migliore. Chiedo dunque all’Asp e all’Assessore alla Salute Razza di intervenire tutelando i pazienti, in attesa della ripresa del servizio, e i lavoratori sulle cui spalle si regge l’assistenza domiciliare. Il sistema delle gare al massimo ribasso ha determinato delle distorsioni inaccettabili e quindi servizi scadenti, ragioni per cui adesso occorre lavorare alacremente sulla logica dell’accreditamento”.