PALERMO. «Lo stato di agitazione che interessa da più di un mese i Medici dell’Emergenza Sanitaria Territoriale- 118 siciliana e la prossima manifestazione organizzata a Palermo da lunedì 11 a giovedì 14 settembre sono un atto conseguenziale al mancato rinnovo contrattuale fermo da ben 10 anni per la categoria ma soprattutto nei confronti di una progressiva precarizzazione del Sistema 118».
Lo si legge in un comunicato stampa firmato dai vertici regionali di Fimmg-Es, Smi Est e Snami Est 118, i quali puntano l’indice contro «il tentativo di smantellamento laddove si sono raggiunti ottimi livelli organizzativi e assistenziali».
Gli autori della protesta aggiungono: «Il medico dell’Emergenza Territoriale è una figura centrale dell’Emergenza Sanitaria e trait d’union tra territorio e ospedale. Le nostre legittime richieste non sono certamente finalizzate a contrapporci alle altre figure professionali che operano nel Sistema 118 e con le quali auspichiamo la più completa integrazione».
Subito dopo, l’appello: «Nell’ottica dell’evoluzione dell’emergenza-urgenza è indispensabile mantenere livelli standard di qualità ed efficienza sempre elevati, con l’integrazione di tutte le figure professionali previste. Ed è questo che noi chiediamo. Pertanto, continueremo le nostre azioni di protesta arrivando anche allo sciopero nel caso in cui il governo regionale continuasse a restare sordo alle nostre richieste».