Oltre un milione di chiamate in un anno nella Sicilia occidentale. Sono i numeri della sala operativa del numero di emergenza 112. Una centrale blindata con gli operatori che hanno superato una selezione molto dura e che oggi ha aperto le porte ai giornalisti nella giornata europea dedicata al servizio di emergenza. Sono state accolte anche alcune scolaresche che hanno potuto assistere al delicato lavoro degli operatori che devono smistare le telefonate alle forze dell’ordine e ai sanitari e ai vigili del fuoco.
In un anno alla polizia di Stato sono state smistate 78.427 telefonate, ai carabinieri 73.538, ai vigili del fuoco, 69.013, al soccorso sanitario 219.248, al soccorso in mare 944. Le altre 500 mila erano telefonate non pertinenti.
«È un esempio avanzato di tecnologia informatica. Qui riceviamo tutti i flussi primari delle chiamate da tutte le forze impegnate nelle emergenze. Siamo il primo avamposto che dà aiuto alla cittadinanza. Abbiamo una mappatura di tutta la Sicilia, divisa in distretti telefonici- dice Alessandro D’Acquisto, funzionario esterno prosso l’assessorato regionale alla Salute con delega per il NUE 112 – Su Palermo convergono le telefonate di Palermo, Trapani ed Agrigento. Il resto dell’Isola viene gestito dalla sala operativa di Catania».
Inoltre aggiunge: «Una delle principali caratteristiche di questa centrale è il sistema di filtraggio su quelle chiamate non appropriate. Quindi le forze di secondo livello ricevono chiamate corrispondenti ad una reale emergenza. È tutto tracciato anche gli interventi e i tempi di risposta. La risposta media è intorno ai 3,5 secondi in tempi ordinari, che ovviamente tende a salire in caso dì maxi-afflusso dì chiamate. Riusciamo a trasferire la chiamata alle forze di secondo livello in un margine di 35-40 secondi».
Importante è scaricare anche l’app WhereareU che si trova nel Play Store Android e App Store dell’Iphone. «Ad esempio le donne vittime di violenze possono chiedere aiuto attraverso l’app- sottolinea D’Acquisto- Ciò anche senza necessità di parlare: in modalità “muto”, con il telefono in tasca e l’app attiva se si manda l’allarme si viene localizzati. C’è pure la traduzione simultanea dì 14 lingue che trasferiamo anche alle centrali dì II Livello e il numero è raggiungibile pure senza sim, senza credito e senza copertura. In quest’ultimo caso si genera un sms che invia le coordinate».
Infine, D’Acquisto sottolinea: «Grazie alla VPN dell’Emergenza fornita dal Ministro dell’Interno abbiamo la localizzazione e la stringa in chiaro del numero del chiamante, che consente la tempestività dell’intervento e la richiamata in caso caschi la linea».